Cucina
Antica Osteria Magenes, partendo dalla Lombardia
Stefano Olivari 27/03/2019

L’Antica Osteria Magenes sfata molti luoghi comuni della ristorazione, primo fra tutti che la rivisitazione dei piatti tradizionali sia fredda e troppo cerebrale. Siamo un po’ fuori Milano, lungo il Naviglio Grande, a una mezzora da San Siro, ma è una mezzora di auto sulla Vigevanese che vale davvero la pena fare superando i vari Metro, Ikea, Carrefour, iper-qualcosa e outlet di tutto per arrivare in una campagna senza tempo e raggiungere questa osteria lungo una stradina finale dove è meglio rimanere concentrati alla guida per non terminare in un poco metaforico fosso. Gestito da oltre mezzo secolo dalla famiglia Magenes, arrivata ai giorni nostri con i fratelli Dario (chef) e Diego (maitre) Guidi, figli di Mariella Magenes, il locale era un posto di culto per i tradizionalisti ma negli ultimi anni lo è diventato soprattutto per chi a pranzo o a cena ama essere stupito da una creatività intelligente, al servizio del gusto. E senza affettazioni imbarazzanti.
I locali sono ampi e luminosi, i tavoli molto ben distanziati, il servizio preciso. Si viene accolti da un cestino di pane molto di stile, primo indicatore di qualità: dai grissini alla focaccia, passando per i cracker al vino rosso. Tutto integrato di default da una pagnottella di lievito madre con il burro e da una serie di microantipasti che possono ruotare ma dove non manca mai la finta oliva (in realtà carne destrutturata). I menu cambiano a seconda delle stagioni, ma non manca rigorosamente mai il risotto giallo: lo consideriamo la perfezione, a nostro giudizio il migliore d’Italia (ha anche vinto dei premi), perché il renderlo all’onda è un’arte in cui l’artista non deve perdere la concentrazione nelle fasi decisive, sempre su un confine sottilissimo fra il secco e il mappazzone. Chi non l’ha mai provato deve assolutamente provarlo, poi può sperimentare. Fra gli antipasti che non mancano mai citiamo i salumi Bettella con lo gnocco fritto e una giardiniera di impronta casalinga: Bettella è un’azienda agricola del cremonese di qualità altissima, anche chi come noi non mangia quasi mai salumi soltanto assaggiando il grasso del loro prosciutto capisce la differenza fra la serie A e la serie C. Il terzo piatto a non mancare mai è ovviamente la cotoletta alla milanese, la cotoletta di vitello che al Magenes preparano alta, con panatura al panko e burro chiarificato, servendola in verticale con un tocco di estro che qualche purista non apprezza. Buonissima, anche se noi rimaniamo del partito della schnitzel.

Risotto al pompelmo, gamberi e Campari
Partendo dalle certezze, dalle basi, dall’identità, la creatività e la ricerca sembrano naturali. Nella più recente delle nostre visite a Barate di Gaggiano abbiamo provato fra gli antipasti il Ramen di campagna: uovo, carciofi alla brace, patate e caviali marini. E fra i primi un altro risotto capolavoro: al pompelmo, gamberi e Campari. Da mangiare dal centro verso l’esterno, un’esplosione di contrasti esaltante. Ma tutti i primi sono di altissima creatività e degni di un ristorante stellato: spaghettoni, burro affumicato alla quercia, ostriche del Po e bergamotto, fusilloni al tonno, aglio nero e sommacco, noodles, ‘nduja, lime e cocco… Come abbiamo letto in una sua intervista, lo chef ha lavorato con Matias Perdomo e studiato molto, prima di tornare a casa. E si vede. Ci chiediamo quindi cosa manchi al Magenes per essere un ristorante stellato. Risposta: niente. Forse a locale tutto esaurito l’uscita dei piatti è leggermente lenta, ma è davvero questione di pochi minuti.
Molto fantasiosi, a partire dai nomi, anche i dolci, ma dopo due piatti, con qualsiasi combinazione, e i tanti antipasti, è difficile arrivare con la fame giusta. Per averlo provato, consigliamo il ‘Primo giorno di lavoro di un operaio calabrese alla Fiat’: Gianduja (e una punta di ‘nduja), lamponi e gelato al finocchio, una di quelle creazioni che segna il distacco dal vecchio Magenes che però è sempre vivo. Posto eccellente per la domenica a pranzo, ma anche per una cena tranquilla, lo vediamo un po’ fuori mano per il mezzogiorno feriale. Con gli antipasti, il vino e due portate principali siamo sui 60 euro a testa ben spesi. Straconsigliato al turista enogastronomico e/o al lombardo (soprattutto di Milano-Pavia-Cremona, pensando alle atmosfere) che ami le variazioni sul tema.
Antica Osteria Magenes – Genere: Lombardo rivisitato – Barate di Gaggiano (Milano), via Cavour 7 – CAP 20083 – Telefono 02 9085125 – Sito web: osteriamagenes.com – Pagina Instagram: dgchef–magenes – Pagina Facebook: @OsteriaMagenes – Presenza più recente di Indiscreto: marzo 2019 – Voto ambiente-qualità-prezzo: 9.
LA CLASSIFICA DI ‘PAGANDO IL CONTO’ aggiornata al 27 marzo 2019
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- Oasi Giapponese (Giapponese): 9,5
- Joia (Vegetariano): 9
- Magenes (Lombardo) 9
- Assaje (Pizzeria): 9
- Trapizzino (Romano): 9
- Cracco (Bistrot): 9
- Kota Radja (Cinese): 8
- Osteria dei Mosaici (Pugliese):8
- Dawat (Indiano): 8
- Ta Hua (Cinese – Hong Kong): 8
- Denzel (Ebraico-Mediorientale): 7,5
- La Tirlindana (Lago): 7,5
- Cacio e pepe (Romano) : 7,5
- Le Vent du Nord (Belga): 7,5
- America Graffiti (Americano): 7,5
- Al Matarel (Milanese): 7,5
- Antica Trattoria del Gallo (Lombardo): 7
- A’ Riccione (Pesce): 7
- Al Sale Grosso (Pesce): 6,5
- Lievito Madre al Duomo (Pizza): 6,5
- Ba’Ghetto (Romano-Ebraico): 6,5
Le regole di ‘Pagando il conto’