Attualità
Cancellati da Discord
Stefano Olivari 03/02/2025

Abbiamo appena ricevuto una mail in cui Discord ci comunica che siamo stati cancellati da Discord. La causa? Dopo esserci iscritti mai negli ultimi anni abbiamo usato Discord… La cosa interessante della vicenda è che non ci ricordavamo di essere mai stati iscritti a Discord: né per lavoro (come ci è capitato ad esempio con Only Fans, dovendo scrivere un articolo sul tema ‘Faceva la cassiera alla Lidl, adesso guadagna 40.000 euro al mese facendosi succhiare l’alluce da un nano’) né per interesse personale, visto che i videogiochi ci piace viverli offline, da soli o al massimo con i nostri amici, certo non insieme a uno sconosciuto adolescente lituano o ghanese. Poi non è detto che questa piattaforma di messaggistica istantanea sia usata soltanto dai videogiocatori, ma non conosciamo altre categorie di persone che la usino.
Il punto è un altro e come già immaginate incombe la nostra riflessione paragramelliniana, pur apprezzando quasi tutto di Sinner, dalla residenza a Monte Carlo al rifiuto delle baracconate: quanto tempo abbiamo sprecato con app di messaggistica istantanea che ci hanno creato ansia e fatto vivere male, quando il vero il problema è avere qualcosa da dire e comunque dirlo nel mondo e nei tempi giusti? Da ICQ, davvero da nonno multimediale, a Skype, da Yahoo! Messenger a Google Talk (poi Hangouts), da Signal a Snapchat, da Telegram a WhatsApp, da WeChat a Slack (molte aziende superfighe ti dicono ‘Ci sentiamo su Slack’ e tu rifletti sull’orrore nell’accezione data del colonnelo Kurtz, non quello di Joe Denti), a cose che ora non ci vengono in mente fino appunto a Discord. Insomma, account seminati qua e là, senza senso. Uno che indagasse su di noi sul web penserebbe, magari a ragione, che non abbiamo un cazzo da fare.
La realtà è che usiamo WhatsApp ma solo perché a non averlo ti senti un disadattato (siamo stati per pochi giorni senza e quasi ci scusavamo con tutti i nostri contatti, ad alcuni scrivendo anche sms che non usavano dai tempi di Megan Gale), e abbiamo una buona opinione di Telegram, pur usandolo poco. Ma in generale riteniamo la messaggistica istantanea il Male, una ladra di concentrazione come nemmeno una bambina di due anni che urla appena le togli Gabby o Pocoyo. Quante partite di calcio, non vogliamo dire studi su Kant o sulle reti neurali, abbiamo visto concentrati negli ultimi 10 anni? Ecco, zero. Vale anche il discorso contrario: quegli Aston Villa-Southampton seguiti religiosamente hanno aggiunto alla nostra vita qualcosa più di Discord? No. Niente, nada. Quanto tempo perso, quanta vita buttata.
stefano@indiscreto.net