Lievità, la sostenibile leggerezza della pizza gourmet

22 Agosto 2018 di Indiscreto

Le variazioni sul tema pizza sono infinite, così come le polemiche sul concetto di vera pizza. Che è come dire vera donna, vero uomo o vero calcio: casi tipici in cui ciò che ci piace può essere detestato da altri. La pizza gourmet sembra comunque studiata apposta per dividere, sia perché vuol dire tutto e il suo contrario sia perché spesso al pizzaiolo scappa la mano e si mette a fare lo chef frustrato aggiungendo ingredienti improbabili  e dimenticando totalmente il less is more che dovrebbe essere alla base della vita, non solo della cucina. Non è il caso di Lievità, su cui abbiamo come da tradizione raccolto pareri discordi ma che personalmente ci convince moltissimo: nei tre locali milanesi (noi frequentiamo quello di via Ravizza, dove di sera non si prenota ma ci si mette eventualmente in coda) è stata trovata una intelligente sintesi fra tradizione napoletana e creatività, sempre a tema campano e sempre con attenzione alla stagionalità dei prodotti.

Uno bravo vi spiegherebbe che qui si utilizzano solo farine semi-integrali di tipo 1 o farina integrale, a scelta: non sappiamo se dipenda dalla farina ma certo è che questa pizza è fra le più digeribili mai mangiate, adattissima quindi anche alla sera. Nessuna penosa nottata con l’acqua sul comodino, merito anche della salatura perfetta. Il locale è in una zona dove ci sono più pizzerie che case, ma riesce lo stesso a distinguersi. L’ambiente è piccolo e accogliente, i tavoli sono un po’ troppo vicini, c’è un dehors sul marciapiedi ma la pizza (vale per tutto, anche per il Calippo) mangiata a una temperatura di 30 gradi non si regge, quindi nel dehors andateci soltanto in maggio o a settembre.

Ma andiamo sulle cose più importanti. Un vero peccato rinunciare ai fritti d’autore, fra i quali da urlo sono i fiori di zucca ripieni in pastella e soprattutto la classica montanara, una variante in piccolo (come dimensioni) della più conosciuta pizza fritta. Pochi esseri umani riescono a sommare il fritto ad una pizza, ma da Lievità ci si può almeno provare.

Melanzà

E veniamo alle pizze napoletane gourmet, di dimensioni non eccessive e con grande attenzione alla morbidezza del bordo. Il maestro pizzaiolo Giorgio Caruso (abbiamo letto il suo nome sul sito, come sapete l’etica della rubrica impone di non conoscere personalmente gestori e chef) ne propone una dozzina, alcune portate già divise e altre no: la nostra preferita è senza dubbio la Melanzà (San Marzano pelati a mano, tartare di melanzane, fiordilatte di Agerola, scorzetta di limone candita e basilico fresco: a dispetto della teoria, il limone sulla pizza è eccezionale), ma abbiamo trovato notevolissime anche la Puttanesca (Pomodorino Corbarino, capperi di Salina Bio, olive nere di Caiazzo, aglio rosso di Nubia, origano selvatico di Salina e basilico fresco) e la Riccia Cilentana, uno dei migliori calzoni sulla piazza (Scarole ricce crude, capperi di Salina BIo, olive nere di Caiazzo, uvetta di Pantelleria, pinoli tostati e alici di Cetara).

Puttanesca

Abbiamo scritto gli ingredienti non per dimostrare che sappiamo copiare dal menu, ma perché a prima vista la pizza di Lievità è pretenziosa e fighetta, mentre in pratica è buonissima, con materie prime eccellenti, e vale la spesa (la nostra Melanzà viene 14 euro). Unico appunto: come in tutto il Sud si mette un più pomodoro del dovuto, anche se qui si rimane su proporzioni accettabili. Dolci invitanti ma non ci siamo mai arrivati, pur raccogliendo impressioni positive sulla pastiera. In sintesi: una delle rare pizzerie in cui ha senso andare apposta e non perché si trovi vicino a casa o di strada.

Lievità – via Ravizza 11, 20149 Milano – Genere: pizzeria – Telefono: 02 84561374 – Orari: 12-14.30, 19-23.30 – MM1 Wagner o De Angeli – Pagina Instagram: Lievita_Gourmet – Pagina Facebook: @pizzerialievita – Sito web: www.pizzeria-lievita.comPresenza più recente di Indiscreto: agosto 2018. 

LE RECENSIONI DELLA NUOVA EDIZIONE DI ‘PAGANDO IL CONTO’

  1. Lievità (Pizzeria)
  2. Pokeia (Hawaiano)
  3. Osteria dei Mosaici (Pugliese)
  4. La Tirlindana (Pesce – Lago)
  5. Le Vent du Nord (Belga)
  6. Al Sale Grosso (Pesce)
  7. A’ Riccione (Pesce)
  8. Ta Hua (Cinese – Hong Kong)
  9. Cacio e pepe (Romano) 
  10. Dawat (Indiano)
  11. Bottega sicula (Siciliano)
  12. Lievito Madre al Duomo (Pizza)
  13. Vanilla Bakery (Brunch)
  14. L’Altro Eden (Ligure)
  15. Rigolo (Toscano)
  16. Ba’Ghetto (Romano-Ebraico)
  17. Temakinho (Brasiliano-Giapponese)
  18. Ten Grams (Tartufi)
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