Musica

Tre canzoni di Valentino

Indiscreto 28/11/2022

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Difficile immaginare un cantante più legato agli anni Ottanta di Valentino, all’anagrafe Carlo (ma si faceva chiamare Giancarlo) Valentino. La cui storia è legata a quella di Vasco Rossi, che gli fu amico e che per lui scrisse diverse canzoni anche quando era già da tempo diventato Vasco. Comunque Valentino portò al successo tanti brani anche collaborando con altri, con memorabili partecipazioni al Festivalbar e al Festival di Sanremo prima di eclissarsi. È morto nel 2019 e ha tutti i titoli per partecipare al Festival di Indiscreto con le sue tre canzoni più ascoltate su Spotify nel momento in cui scriviamo questo post.

Partiamo dal 1983 e da Domani è domenica, che Vasco Rossi scrisse per Valentino intervenendo anche con il suo parlato alla Vasco. Con questa canzone ed il suo celebre chiodo Valentino partecipò al Festivalbar di quell’anno, che fra l’altro vinse proprio Vasco Rossi con Bollicine. Lui era nella sezione Disco Verde, cioè quella dei giovani, che vide la vittoria di Scialpi con Rockin Rolling. Ma Valentino colpì tutti, anche per l’aspetto che non dispiaceva soprattutto al pubblico femminile, ed uscì alla grande da quell’anno: la carriera, iniziata a Saint Vincent Estate due anni prima, sembrava lanciata.

E così in effetti andò. Vasco Rossi scrisse per lui T’immagini, con l’obbiettivo di partecipare al Sanremo del 1984, ma la canzone fu scartata. Vasco l’avrebbe inserita l’anno dopo in Cosa succede in città… Valentino riuscì lo stesso ad entrare in gara, grazie a Notte di luna, scritta da Sergio Basile, che fu inserita nella sezione Nuove proposte. Il grande favorito era Eros Ramazzotti con Terra Promessa, ma nella prima serata Valentino ottenne più voti di lui, anche se alla fine arrivò quinto dietro appunto a Ramazzotti, Marco Armani, Flavia Fortunato e ai Canton, con buoni riscontri discografici.

L’anno dopo Valentino provò a tornare Sanremo con Iena, ma la canzone fu esclusa e lui ripiegò, si fa per dire, sul Festivalbar: in chiave estiva il brano scritto da Enzo Miceli, Gaetano Lorefice e Massimo Salerno fu un grandissimo successo, il punto più alto della parabola di Valentino. Che però rimase intrappolato nel ruolo del teen idol e, soprattutto, non trovò più una canzone decente. Fece per un po’ l’attore di fotoromanzi, prima di aprire un ristorante a Milano, trasferirsi a Rimini (lui era di Marcianise) e poi sparire dal mondo dello spettacolo, anche dal circuito del revival. Alla sua morte fu pianto da tanti, da Vasco Rossi a Barbara D’Urso che in quei primi meravigliosi anni Ottanta era stata sua compagna di casa discografica.

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