Tennis

Paolini ingrata

Indiscreto 01/04/2025

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Jasmine Paolini ha lasciato il suo storico allenatore Renzo Furlan, che la seguiva da 10 anni, negli ultimi a tempo pieno. Con Furlan allenatore è rimasta per tanto tempo in seconda fila, pur migliorando gradualmente: soltanto nel 2024, a 28 anni già compiuti, è andata oltre il secondo turno in uno Slam. Poi le finali al Roland Garros e Wimbledon, l’oro olimpico con la Errani, il 4 di best ranking, eccetera. Adesso, dopo qualche mese di calo (ma appena pochi giorni fa è stata in semifinale a Miami con la Sabalenka) l’annuncio che ha sorpreso tutti tranne Furlan, che l’ha presa abbastanza bene e che forse più della Paolini si è reso conto dell’irripetibilità del 2024.

Volevamo dire un’altra cosa e cioè come in questi casi, basta frequentare i forum tennistici ma è così per tutti gli sport, la colpa della separazione viene imputata all’atleta non solo dai giornalisti cattivi ma anche dalle gente. E così è stato anche per la Paolini, stando al sentiment dominante, al di là che poi la alleni la Errani, Lozano, o nessuno. In un mondo in cui tutti fanno i propri interessi ancora nel 2025 il giocatore può essere lasciato e non lasciare. Se il Milan sceglie Jascin e manda Donnarumma in prestito al Lecce è tutto normale, se Donnarumma va al PSG è un mercenario. Ma se nel calcio ci sono i tifosi, nel tennis dovrebbero esserci gli appassionati, i molto presunti competenti: ce le ricordiamo le critiche a Sinner per avere abbandonato Riccardo Piatti per passare a Vagnozzi e poi Vagnozzi-Cahill, ma possiamo ricordare anche cambi di allenatore scellerati come quando Becker si separò da Bob Brett.

Il punto non è il risultato, ma il diritto di prendere in mano la propria vita. Ci piace sempre andare sul personale, per sconfiggere l’intelligenza artificiale: se la tua azienda ti manda a lavorare in Kuwait la cosa sembra accettabile anche alla tua famiglia, ma se tu vai in Kuwait di testa tua, perché vedi opportunità di business, allora ti prendi del pazzo anche dai tuoi amici. Chi sceglie fa paura, soprattutto a chi non sceglie. Auguri alla Paolini, personalmente pensiamo che calerà di tanto con qualunque coach ma ha fatto bene a fare per fermare il declino (nel nostro turbolento passato anche il voto per Giannino).

stefano@indiscreto.net

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