Sport
Premio per la Maccarani
Oscar Eleni 31/03/2025

Oscar Eleni rifugiato a Zacinto, scortato dal bradipo con tre dita, felice di augurare buon viaggio al polipo maori che cavalca uno squalo e ha chiesto asilo ai neozelandesi. Perdere il senso delle cose come le assaggiatrici di Hitler che al momento sono le più viste al cinema da chi vuol sapere come andò l’ultimo massacro adesso che i “padroni” della Terra scherzano addirittura sulle atomiche. Si respira aria cattiva, ogni buca è colpa della gestione precedente, ogni treno in ritardo arranca per sabotaggio, l’indignazione funziona a giorni alterni, la condanna per crimini contro l’umanità è un passatemp , le testimonianze di chi aiuta davvero la gente, gli esseri umani, da Gaza alla Birmania, dal Sud Sudan alle periferie di quai tutte le capitali del mondo, vengono considerate come stravaganze e se la bomba li polverizza ecco l’esperto: se la sono andata a cercare. Ritornello per sentirsi assolti se al tavolo della pace si fa la briscola con le bombe a mano, scusa per potersi guardare allo specchio dopo ogni strage, sui campi di guerra, nei posti di lavoro. Come avrete capito mettere il naso fuori per occuparsi anche di chi fa lo sport, più per lavoro che per piacere, diventa faticoso, acqua ragia da spalmare su ferite aperte.
Le acrobazie della diciassettenne bolognese Flora Tabanelli campionessa del mondo con il suo snowboard ci allontanano dall’inferno dove, si dice, la nostra ginnastica ha costruito campioni che hanno dato medaglie mondiali e olimpiche. Sicuri che nelle palestre del mondo, in ogni sport, l’allenatore, l’allenatrice, hanno sempre lavorato per migliorare chi chiedeva il loro aiuto tecnico. Magari esagerando, umiliando, ma non esiste altra strada e se andiamo ad applaudire Rocky Balboa, se siamo incantati dalla farfalle, dai principi degli anelli come Chechi, dai volteggi di Cassina, dalle discese delle nostre grandi sciatrici che ci ricordano la Valanga di Thoeni e Gros, gli splendori della Compagnoni, i miracoli di De Zolt, Fauner, Albarello, se adesso il ragazzo Furlani ci fa volare oltre il cielo di Beamon nel salto in lungo, non possiamo credere che i buoni e i bravi sono soltanto quelli che licenziano e querelano.
Nei giorni in cui si discute sugli aumenti per compensare chi dedica la propria vita ad una presidenza federale sportiva, l’ultimo è il Mei dell’atletica plurimedagliata di questi anni che ci ha fatto sapere di avere tutti i diritti per vedere aumentato lo stipendio, magari con aggiunta in percentuale per eventuali sponsor portati ad appiccicare il nome sulle maglie o sulle tute, si scopre che nella stessa federazione ci sono allenatori che si considerano sottopagati e ,magari, vedi il Dal Soglio guida sicura dei nostri pesisti, decidono di seguire le orme del Damilano andando verso la Cina.
Mentre a Monza i giudici spulciano i verbali per poter castigare la professoressa Maccarani, premio per i suoi trent’anni di lavoro e di successi, convinti che chi ha denunciato sia più attendibile di chi è sempre rimasto a lavorare nel “lager” di Desio e, forse casualmente, ha vinto anche abbastanza. Testimonianza che magari farà la Raffaeli che ha vinto tantissimo ma, secondo certi accusatori, veniva umiliata dalla sua allenatrice che la lasciava in mutande in stanze fredde, un poì come la Vanoni che nel suo primo viaggio americano si ribellava togliendosele le mutande e la confessione postuma da Fazio ha meritato applausi non rimproveri. Certo il presidente della ginnastica del nuovo corso, almeno così diceva, adesso, dopo aver licenziato la Maccarani con una lettera, andare di persona sembrava difficile, come comunicare la decisione alla atlete, dovrà spiegare le sue telefonate con il predecessore, quando le atlete vessate dall’allenatrice, vengono descritte come succede regolarmente nei peggiori bar e non soltanto di Caracas.
Confusione intorno a noi che stiamo ancora ridendo, sbalorditi, dopo aver saputo da una signora eletta nel parlamento europeo che per la guerra futura ci basterà un kit di protezione dove non potranno mancare, oltre alle barrette energetiche, acqua, ma dai, e il coltellino svizzero, ideale contro i megatoni putiniani e trumpiani, nella speranza che la Cina pensi soltanto alle sue macchine elettriche. Lo stupore che ha svuotato le urne dovrebbe svuotare anche gli stadi e i palazzetti visto che le stesse favole raccontate da chi vorrebbe convincerci che tutto sta andando bene, l’inflazione è contenuta, l’aria è balsamo per polmoni affaticati, sono raccontate nel grande sport, ma anche in quello piccolo.
Ogni settimana leggiamo di assalti al mondo o magari anche alla sola Europa, sapendo che le nostre squadre in troppe discipline sono deboli, tecnicamente e atleticamente. Lasciamo stare il rugby che cerca dimensioni diverse, lasciamo perdere chi perde abbastanza per non avere pretese, ma illudere la gente che il prossimo Mondiale di calcio avrà sicuramente l’Italia , quella del povero Spalletti appena lessata dai tedeschi e spedita nel girone di qualificazione della Norvegia, è una crudeltà anche peggiore di quella regalata giornalmente agli ascoltatori dei vari tg distratti sulle macerie dove apparecchiano la tavola ogni giorno.
Non parliamo poi delle illusione che si vivono nel basket di oggi per la NAZIONALE del povero POZ , mentre le nostre due ricche signore hanno fatto sapere che in eurolega avremo rispetto spendendo tanto come Armani o abbastanza come Zanetti. Vero che la Virtus in settimana potrebbe togliere a Milano ogni illusione di ripescaggio nelle finali della coppa che si godranno gli Emiri, ma facendo due conti, augurando buona fortuna alle poche società italiane rimaste nelle coppette, qualcuno è pronto a giurare che questa Armani, anche al completo, come mai lo è stata in stagione dove l’unico pivot decente era sempre dal dottore, se entrasse nel famoso play in poi potrebbe volare oltre la sua mediocrità tecnica ed atletica? Non prendiamoci in giro, andiamo alle pagelle.
10 Al BULLERI che con SASSARI ha sorpreso anche la capolista TRAPANI, bravo a dirigere, stupendo nell’inchino a REPESA che lo merita da quando in Italia aiuta il nostro basket a fare meglio.
9 A JURA e MORSE due straordinari campioni che ora ci parlano della loro vita americana con tanti rimpianti per le imprese italiane. Due uomini veri che qui hanno amici e, per fortuna, colleghi bravi che ricordano il loro compleanno e il figlio dello sceriffo ha promesso che per i 75 verrà a trovare la Milano URANIA più che ARMANI e i tanti che gli hanno dato affetto in altre città dove ha giocato sempre senza paura anche se la lotta era dura.
8 Al Peppe POETA che ha ritrovato con BRESCIA il primo posto in classifica insieme a TRAPANI andando a cercare con maestro BURNELL le debolezze di una TRENTO sfinita che fa sempre belle partite, ma non la benzina per arrivare fino in fondo come direbbe FORD.
7 Alle mani d’oro di HANDS che tengono ancora in vita una VARESE che contro SCAFATI forse ha trovato la salvezza, nella speranza che presto ritrovi anche l’energia e i mezzi per rimettersi a combattere dove dice la storia di una grande società.
6 A Giuseppe VICENZI che ci ha lasciato. Il suo ingresso nel basket fu davvero un balsamo e non soltanto per la bella Verona, non soltanto per i sogni dell’amico BUCCI. Ci ha portato biscotti che dentro avevano un’anima.
5 A Myriam SYLLA, la tigre del volley, oro olimpico, perché nella sua bella intervista ci ha detto che vorrebbe prendere casa a Spoleto insieme al CAPPELLETTI che, oltre a farle sentire farfalle nello stomaco, è stato capace di far vedere sorci verdi a TRAPANI. La Milano della pallavolo e il nostro basket vorrebbero che restassero in città dove ci sarà sempre bisogno della loro energia.
4 Alla TREVISO che sognava ancora in grande e invece davanti alla bella CREMONA ha scoperto di avere una squadra appena decorosa per potersi salvare.
3 Alla TRIESTE spietata che ha fatto sapere alla gente di PISTOIA che i sogni sono finiti nel giorno in cui gli americani hanno deciso di sfasciare tutto quello che l’anno scorso aveva fatto applaudire BRIENZA e la società.
2 All’ARMANI se spera di avere un favore che la VIRTUS non deve assolutamente farle nel penultimo turno dell’Eurolega. Casomai si ritrovino dopo la sfida cercando di capire se anche stavolta potrà bastare la sfida scudetto, ammesso che TRAPANI sia d’accordo.
1 Al TESSITORI risorto che contro TORTONA ha giocato così bene che ora POZZECCO dovrà rivedere un po’ tutto, Lo abbiamo aspettato con la REYER per tanto tempo, certo DE RAFFAELE non pensava di avere un tale benvenuto dal suo ex pivottino.
0 Alla NBA che, come chi governa alla Casa Bianca, vorrebbe illuderci proponendo un basket più bello di quello che ci godiamo con l’Eurolega o magari i campionati nazionali che restano unica fonte di premio sportivo per qualsiasi torneo. Come in politica, naturalmente, Milano la pensa diversamente da Roma che vorrebbe entrare nel gioco anche se il basket nella capitale è stato davvero ridotto peggio dell’Arena milanese dove si fa atletica su una pista con buchi, come tante strade. Lasciateci sbagliare da soli e agli emiri pensiamo noi che abbiamo già mandato l’ambasciatore ABASS.
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