Vacanze in America, che fine ha fatto Marco Urbinati?

15 Dicembre 2022 di Stefano Olivari

Che senso ha recensire un film come Vacanze in America? Opera immortale dei Vanzina, come molte degli anni Ottanta e Novanta perfetta nel catturare lo spirito del tempo, film che tutti abbiamo visto decine di volte immedesimandoci in quelle gite scolastiche senza senso, pur avendole sempre fatte al massimo a tiro di pullman, certo non fra New York e Los Angeles. Però dopo averlo rivisto qualche notte fa su Cine 34 (la cui programmazione sembra fatta da noi), qualcosa dobbiamo assolutamente dire. E cioè che Marco Urbinati si vede in tre diverse scene, mentre ce lo ricordavamo soltanto in una.

Marco Urbinati è Luca Covelli, il personaggio di Vacanze di Natale ispirato ad un giovane Malagò, tifoso della Roma che vicino alla fidanzata, una divina Antonellina Interlenghi, si chiede dove Toninho Cerezo festeggia il Capodanno. Una scena impossibile da dimenticare e che noi del resto citiamo spesso, in stile kyrie eleison. Un grande film con buona parte del cast (De Sica, Amendola, Calà, la stessa Interlenghi) riproposto dai Vanzina in Vacanze in America. Fra i confermati anche Marco Urbinati, che nel progetto originale aveva un discreto spazio, almeno al livello del film precedente. La parte di Pappola, poi andata a Fabio Ferrari (forever Chicco Lazzaretti).

Purtroppo a Las Vegas durante una festa Urbinati si sentì male, probabilmente per l’assunzione di droghe (è stato raccontato anche dai Vanzina), e non riuscì a terminare il film. Compare giusto tre volte, nelle poche scene girate, con uno sguardo stranissimo ed inquietante. Da allora non si è più ripreso, anche se è vivo: di sicuro è uscito dal mondo del cinema. In molti messaggi del gruppo Facebook a lui dedicato (Che fine ha fatto Marco Urbinati?) si insinua che la droga gli sarebbe stata passata da altri del cast, o che addirittura tutto sarebbe stato uno scherzo finito male. La sua carriera è finita lì, in America, nel 1984.

La domanda vera non è ‘Che fine ha fatto Urbinati?’, perché lo sappiamo, ma perché a 38 anni di distanza siamo qui a ricordarlo, nonostante le poche apparizioni cinematografiche (forte anche quella in Amarsi un po’, ovviamente da noi recensito, nella parte del surfista incontrato da Amendola e Tahnee Welch) e i pochi articoli che lo citano. È proprio vero che tutti amano i loro santini giovanili, Messi non sarà mai uguale a Maradona e forse nemmeno a Maiellaro.

stefano@indiscreto.net

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