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Gli altoatesini si sentono italiani?
Indiscreto 20/05/2025

Il caso di Katharina Zeller, il neosindaco di Merano alla quale fa schifo indossare la fascia tricolore, è fin troppo facile da legare a Mattarella che assiste alla finale della Paolini ma non a quella di Sinner, ricordando il gran rifiuto del numero 1 del mondo (o forse avendo altro da fare, essendo il presidente della Repubblica). E in sintesi il tema è sempre quello: gli altoatesini si sentono italiani o sono italiani per un misto di abitudine, visto che i confini post Seconda Guerra Mondiale sembrano sacri, e convenienza?
Sì, convenienza, perché la provincia di Bolzano è il secondo territorio d’Italia per trasferimenti annuali pro capite dal vituperato stato centrale, con circa 9.000 euro all’anno, dietro all’irraggiungibile Valle d’Aosta con un clamoroso 28.000. Insomma, mantenuti con l’asterisco dell’essere zone a statuto speciale, quindi con maggiori competenze e spese (doppio asterisco: anche una fiscalità quasi del tutto indipendente), ma con una migliore stampa rispetto alla Calabria o alla Campania.
Al di là dei soldi è interessante il sentimento identitario degli altoatesini: nessuno dei tanti che conosciamo vorrebbe essere austriaco, ma è anche vero che nessuno ci sembra un grande patriota, anche al livello basic della Nazionale tifata dal divano. E addirittura nemmeno a quello di Sinner, amato e festeggiato al suo paese ma non molto oltre. Una situazione paradossale, visto che gra parte del culto della personalità di media e tifosi di Roma, Milano e Torino nasce dal fatto che Sinner sia italiano, nessuno avrebbe mai dedicato un articolo alla caratteristiche tecniche di De Jong se Sinner avesse avuto il passaporto austriaco. E nemmeno vogliamo pensare ai commenti sul caso Clostebol applicato a un Muster o a un Thiem…
Una posizione abbastanza diffusa, vagamente leghista (della Lega di una volta, che oggi avrebbe un suo spazio politico), è quella di Reinhold Messner, quella della cosiddetta Europa delle regioni, ma la stragrande maggioranza delle persone fa la propria vita, lavorando e pensando a sé stessa, senza essere di destra o di sinistra (il mistero è perché la sinistra sostenga la SVP della Zeller), e di questa razza fanno evidentemente parte i Sinner, gente seria che sta gestendo il successo di Jannik come se lui di mestiere facesse l’addetto allo skilift di San Candido. La risposta alla domanda del titolo è quindi mediamente un no, ma lo potremmo dire anche di tanti abitanti di regioni a statuto ordinario, per non parlare dei ‘nuovi italiani’.
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