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Orge e branzini

Stefano Olivari 06/05/2007

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Ragazzi, tranquilli, per il giornalismo in Italia c’é speranza: basta copiare le notizie dei media veri ed é fatta. Senza fatica, per di più. Di cosa si é parlato nei primi giorni della settimana? Di Deco che é andato a troie, scusate il francesismo ma News of the World ha scritto proprio cosi: Deco ha tradito la moglie con una troia, traduzione del termine ‘hooker’ riportato sul giornale e scritto sia nel titolo che negli abstract dell’articolo. Domanda: come mai in Italia nessun giocatore viene sorpreso in situazioni del genere? I simpatici direttori di giornali risponderanno stizziti ma con un’invidia grossa come un bue dentro di loro: “Noi non ci occupiamo di bassezze”. Certo, peccato che poi copino le notizie dai giornali esteri: se non ti interessa perché riprendi la notte di Deco? Tutto questo per ribadire che si possono vendere milioni di copie, basta darsi da fare. Direbbero di nuovo, i nostri direttori, sempre più schifati: noi ci diamo da fare sempre. Certo, ci mancherebbe, ci scusiamo. Sappiamo che vi date da fare. Due esempi. A gennaio, a Firenze, erano tutti presenti. Per intervistare Toni, Mutu, Prandelli? No, alla festa di Lapo. Non si poteva mancare, il ragazzo presentava la propria linea di occhiali. E così ha pensato di invitare i direttori, considerati da Lapo stesso “degli amici”. Adesso voi diteci se vi pare sensato andare ad un evento del genere, esibendo la propria parzialità davanti a tutti. La traduzione é: caro Lapo, stai tranquillo, che di te parleremo sempre e solo bene, le tue notte di coca e travestiti le mettiamo sotto il tappeto, difendiamo a spada tratta il tuo diritto di sbagliare (ma non quello di un attore o di un cantante che ha fatto le stesse cose), mentre appena dirai due parole banali le metteremo in prima pagina. Non avevamo nulla contro Lapo, solo che sentirlo parlare di calcio e formaggi, galline e humus, politica estera ed empanadas, sci nordico e Mar Nero, Moggi ed azienda Italia ci siamo un po’ stufati. Se uno di voi andasse a dire al bar quello che lui dichiara mediamente ai giornali la gente vi riderebbe in faccia, nella migliore delle ipotesi. Invece guardate bene cosa si é scritto su Capital, il mese scorso. Titolo: ‘Il Patto del branzino’. Inizia così: “Perché non ispirare una saliera, una grattugia, un’insalatiera o il cesto del pic nic alle forme di un’automobile simbolo come la Fiat 500? Ecco cosa deve aver pensato Domenico Guzzini, a cena con Lapo Elkann, al Sophia’s restaurant a Milano. Se a Lapo lanciano uno spunto, sa mettere in piedi un business in cinque minuti”. I giornalisti veri (o ‘non professionali’, secondo i canoni italiani) scrivono delle avventure extraconiugali di Deco, gli altri della fantastica idea di una grattugia dalle forme della Fiat 500. E fra poco faranno sciopero, perché in Italia non c’é libertà di stampa…

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

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