L’Amiga di Stranger Things

7 Giugno 2022 di Paolo Morati

Da utenti della piattaforma informatica Amiga prodotta, ma non inizialmente ideata, dalla Commodore dalla metà degli anni Ottanta ci ha fatto molto piacere il suo inserimento in Stranger Things. In particolare si parla del modello 1000, il primo rilasciato sul mercato nel 1985, l’anno prima di quello in cui è appunto ambientata la quarta stagione della serie cult in streaming su Netflix. Rivoluzionario per l’epoca, il sistema Amiga, negli anni diventò popolarissimo più in Europa che negli Stati Uniti soprattutto grazie al modello 500 uscito nel 1987.

Un sistema dalle capacità grafiche (il demo Boing era per l’epoca qualcosa di mai visto) e sonore avanzate, con tanto di coprocessori dedicati, l’Amiga era una perfetta macchina da gioco ma non solo, avendo a disposizione software di video produzione (il modello 2000 si guadagnò un grande spazio negli studi televisivi), rendering e produttività in grado di pareggiare se non far impallidire quanto disponibile per la concorrenza, Macintosh compreso. Poi la storia dell’Amiga finì male ma oggi esistono ancora tanti appassionati che si dilettano con le ultime versioni del sistema operativo e del relativo ambiente desktop (l’originale Workbench), sviluppi ufficiali e non, schede di espansione e quant’altro.

Appassionati che non hanno potuto fare a meno di notare alcuni blooper presenti nella serie, a cominciare dal cavo del mouse che finisce sul retro dell’Amiga 1000 quando in realtà la porta di connessione era sul lato destro. È stata notata anche la presenza di codici e linguaggi di programmazione usciti molto tempo dopo: per una produzione da due lire sarebbero errori da poco, ma il discorso cambia per una serie che ha un budget di 30 milioni di dollari a puntata.

Guardando l’episodio 6 ci siamo anche resi conto che la versione del Workbench utilizzata da Susie è in alcune fasi la 1.3, uscita solo nel 1988 e quindi due anni dopo il 1986 in cui è appunto ambientata la stagione. Allo stesso modo il Word Processor su cui scrive suo padre (WordPerfect) uscì per Amiga dalla versione 4.1 e non la 1.0, nel 1987. Solo dettagli che non cambiano nulla alla trama ma che nell’epoca del retrocomputing e della ricerca del pelo nell’uovo (ma anche per la precisione storica: sono computer che hanno fatto epoca) possono scatenare le più accese discussioni.

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