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Eurofestival 2015, per Il Volo tifano tutti tranne l’Italia

Paolo Morati 10/04/2015

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Manca ancora circa un mese e mezzo alla Grand Final dello Eurovision Song Contest (chiamato più familiarmente Eurofestival), edizione numero 60, che si terrà a Vienna il 23 maggio (semifinali 19 e 21). Le 40 canzoni in gara sono tutte note e le agenzie di scommesse sono già scatenate con le quote che vedono tra i grandi favoriti Il Volo con quella Grande amore che ha trionfato all’ultimo Sanremo. La cosa curiosa di questo vento che soffia a sorreggere i tre ragazzi italiani (sui quali il direttore si è cimentato post Festival mentre noi avevamo detto che il vincitore morale del Festival sarebbe stato comunque Nek) è che a leggere i commenti su Internet sono proprio i nostri connazionali a criticare la canzone mentre la maggior parte del pubblico straniero sembra apprezzarla nonché esprimere stupore per le reazioni contrarie (a dire il vero in certi casi anche piuttosto maleducate), a cominciare da quanto viene scritto per il video ufficiale su YouTube che ha ormai raggiunto quasi 20 milioni di visualizzazioni. Certamente è un argomento che abbiamo già trattato su Indiscreto, ossia quello dell’insofferenza verso lo stile più tradizionale italiano da parte degli italiani stessi, o perlomeno di una loro parte che non riesce a rassegnarsi alle proprie radici. Salvo poi ascoltare Andrea Bocelli di nascosto o criticare chi decidere di ‘modernizzare’ come semplice clone dei modelli anglosassoni originali.

Lanciata la trollata, che tanto trollata in fondo non è, vediamo brevemente quali sono i principali avversari de Il Volo in una gara che si gioca anche nel pre evento attraverso promozione e partecipazione a show vari, nonché sull’ordine di uscita. Secondo i bookmaker è per ora la Svezia (tanto per cambiare) la principale favorita prima dell’Italia, e come tradizione posiziona in rampa di lancio il vincitore del Melodifestivalen. Questa volta è il turno di Måns Zelmerlöw che con la sua Heroes conferma come gli scandinavi siano abili ascoltatori (e produttori) di quello che gravita attorno al mondo del pop, proponendo un brano che però manca di quel cambio di passo che potrebbe stregare giurie e televoto (in poche parole, non decolla). Più piacevole all’ascolto l’altra favorita, Goodbye To Yesterday di Elina Born & Stig Rästa, a rappresentare l’Estonia. Grazioso pop-folk dal gusto retrò potrebbe rappresentare il giusto compromesso tra Italia (ma la RAI sarebbe felice di vincere per poi organizzare l’anno prossimo?) e Svezia (che ha già vinto abbastanza, ma ci tiene a trionfare come se fossero i Mondiali di calcio).

Ma attenzione agli outsider, a cominciare dall’Australia, invitata solo quest’anno per festeggiare l’anniversario della manifestazione, che porta in gara una canzone dai sapori black (Tonight Again) di tal Guy Sebastian, uscito (manco a dirlo) una decina di anni fan da un talent locale e diventato poi una star del suo Paese. Senza infamia e senza lode, ma comunque diverso dagli standard dello show, il che potrebbe fargli guadagnare punti. Dal punto di vista del sound non ci dispiacciono inoltre i brani armeno (Face The Shadow dei Genealogy), bielorusso (Time, di Uzari & Maimuna), macedone (Autumn Leaves di Daniel Kajmakoski), belga (Rhythm Inside di Loïc Nottet), montenegrino (Adio di Lnez) e quello sloveno di Maraaya (Here For You).

Poi c’è la pattuglia degli indistinguibili, ossia canzoni che potrebbero arrivare da qualsiasi Paese come produzione mainstream internazionale. Alcune fatte piuttosto bene (vedi l’Albania con I’m alive di Elhaida Dani) altre meno, come la canzone della russa Polina Gagarina (A Million Voices) che però non deluderà il Direttore sempre attento a quanto arriva da dietro l’ex cortina di ferro (a un anno di distanza non riesce a togliersi dalla mente l’ucraina Mariya Yaremchuk). Stesso discorso si potrebbe fare per la Spagna (Amanecer di Edurne) che perlomeno canta in spagnolo, ma strilla troppo ed è conforme al trend. Lo scherzetto del Regno Unito per l’ennesima volta ha dal canto suo poche chance di successo (Still In Love With You degli Electro Velvet) così come la Francia (N’oubliez pas di Lisa Angell ) che, nei suoi standard, da anni ormai non riesce a trovare una formula per raccogliere perlomeno le simpatie del pubblico. Attenzione infine ai Paesi Bassi che con Walk Along di Trijntje Oosterhuis sono alla caccia di una riconferma dopo il secondo posto 2014 dei premiatissimi The Common Linnets, battuti allora dall’austriaca Conchita Wurst fino a qualche giorno prima non data di certo per favorita.

In definitiva si può dire che Il Volo insieme a pochi altri in gara emergono in termini di stile e chi ascolta Grande Amore percepisce chiaramente (indipendentemente dal gusto e dal giudizio) che si tratta di una canzone italiana. Il che non è poco, al di là del fatto del progetto internazionale e di promozione che c’è dietro e che nelle speranze li porterà poi nelle classifiche europee dopo quelle americane (noi glielo auguriamo). Appuntamento dunque al 23 maggio, vedremo come sarà il loro atterraggio sul palco di Vienna e se, nel mentre, i pronostici saranno cambiati.

Paolo Morati, in esclusiva per Indiscreto

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