Televisione

Casalinghe disperate

Indiscreto 03/10/2024

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Le casalinghe sono disperate? Nel ventennale della messa in onda di Desperate Housewives, il 3 ottobre 2004, una domanda che rimane di attualità visto che in Italia le casalinghe sono secondo l’ISTAT il 27,7% della popolazione femminile fra i 30 e i 69 anni. Da notare che la percentuale non comprende le disoccupate, ma soltanto donne che asseriscono di non cercare un lavoro. Certo la serie della ABC non propone l’idea di casalinga con cui siamo cresciuti, del genere che fa mettere le pattine agli ospiti dopo avere passato la cera Grey, anzi a ben vedere nessuna delle quattro protagoniste è una casalinga in senso stretto, ma questo non toglie che Desperate Housewives abbia fatto parlare tantissimo di un fenomeno sociale ciclicamente evocato come il Paradiso terrestre o l’Inferno.

Eva Longoria (Gabrielle) e Marcia Cross (Bree), ma soprattutto Teri Hatcher (Susan) e Felicity Huffman (Lynette), devono gran parte della loro notorietà a questa serie di donne e da donne, che mescola vari generi e che a noi è piaciuta molto. Perché anche se Wisteria Lane è immaginaria è facilissimo trovare meccanismi e comportamenti di donne conosciute nella realtà, perché nelle 8 stagioni non c’è mai un calo di intensità, perché tutte le storie e sottostorie, con relativi misteri, vengono completate. E il finale è un vero finale, non chiuso ma pieno di speranza per nuove vite che iniziano e pagine che vengono girate. Insomma, le nostre eroine non finiscono in una tuta Legea-Givova modello massaggiatore del Casarano a guardare Amici o La Vita in diretta mangiando Pringles rancide.

Come al solito ci teniamo per la fine il vero tema: nel mondo di oggi, facciamo il mondo occidentale di oggi, anzi facciamo direttamente l’Italia, il paese che amiamo, la figura della casalinga ha ancora senso? Vorreste essere una casalinga? Vorreste che vostra moglie facesse la casalinga? Vorreste che vostra figlia facesse la casalinga? Non buttiamola sulla politica, sulla religione, sull’economia, anche se è ovvio che le scelte personali poi siano anche scelte sociali, si pensi soltanto alla maternità/paternità. Casalinga sì o casalinga no? Risposte oneste, non per sembrare moderni.

 

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