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Radio Maria, una radio della Madonna

Indiscreto 09/07/2020

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Radio Maria è un’emittente conosciuta da tutti i cattolici e da tutti gli automobilisti d’Italia, che adesso sta piangendo la scomparsa del suo leader Emanuele Ferrario, alla bella età di 91 anni. Una radio cattolica poco citata dal giornalista collettivo ma seguitissima, grazie alla coerenza delle sue trasmissioni ed anche ad una rete di ripetitori straordinaria, intorno ai mille, a livello della RAI: chiunque di noi può dire di avere incrociato Radio Maria nei posti più impensabili.

Una storia di successo, quella di Radio Maria, che quando Ferrario la prese in mano, alla fine degli anni Ottanta era una radio parrocchiale nel vero senso del termine. L’emittente infatti era stata fondata nel 1983 da Don Mario Galbiati, parroco di Arcellasco, una zona di Erba (Como), ma come molte radio se la passava male: poca pubblicità, tanti costi. Con l’arrivo di Ferrario, industriale varesino (Burrificio Campo dei Fiori), e soprattutto di Don Livio Fanzaga al posto di Galbiati, la svolta: basta pubblicità, Radio Maria si sarebbe finanziata solo con le donazioni dei suoi ascoltatori, sempre sollecitate in maniera anche esagerata, e con il lavoro volontario (cioè gratis).

Una formula che negli anni Ottanta sembrava pazzesca, ma che oggi appare invece geniale: la scommessa era che un pubblico fidelizzato su numeri comunque buoni valesse di più di una concessionaria di pubblicità e di una ricerca a tutti i costi degli ascolti inseguendo le mode. Scommessa stravinta, in Italia e nel mondo, dove Radio Maria è una sorta di franchising. Ci sono stati periodi, intorno all’inizio del millennio, in cui Radio Maria ha avuto ascolti superiori anche al terzo canale RAI, mentre negli ultimi tempi è un po’ calata come del resto tutta la religiosità in Italia (a parte Aisha).

E, a dirla tutta, Radio Maria non può essere amatissima dal Papa attuale, visto che al di là delle trasmissioni i suoi ascoltatori sono per un cattolicesimo tradizionale e tradizionalista. Una radio ascoltata da intellettuali, che seguono dibattiti teologici di alto livello, ma anche da persone semplici che si emozionano per Medjugorie e non per questo meritano di essere sfottute, visto che c’è che chi crede nel VAR o nell’Islam religione di pace.

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