Olimpiadi senza inflazione

23 Agosto 2024 di Stefano Olivari

Perché le Olimpiadi rimangono dentro di noi nonostante siano finite da quasi due settimane e tutto il resto dello sport sia ricominciato o non sia mai stato interrotto? La risposta è semplicissima, non merita nemmeno un Di qua o di là: le Olimpiadi sono il massimo dello sport perché sono la principale manifestazione sportiva fra le poche che non sono inflazionate. Sono ogni quattro (Tokyo 2020 è stata un’eccezione per le note vicende) anni ed è probabilissimo che rimangano con questa cadenza anche dopo Los Angeles 2028 e Brisbane 2032: organizzarle in un paese civile è sempre più difficile, farlo in uno incivile è pericoloso e infatti gli arabi nemmeno ci provano. Non c’è quindi tutta questa pressione per avere ‘più’ Olimpiadi, anzi. Per il 2032 Brisbane era candidata unica, magari Malagò avrebbe potuto riprovarci con Roma.

Lo spunto per questa riflessione al solito profonda ci è arrivato dalla pallavolo, con Julio Velasco che dopo aver pensato di lasciare in seguito alla vittoria della vita a Parigi alla fine ha scelto di rimanere con le sue giocatrici almeno fino al Mondiale. Che però non sarà fra due anni, seguendo il calendario solito, ma già l’anno prossimo, ancora non si sa dove ma di sicuro con la fase finale che passa da 24 a 32 squadre, proprio come per i maschi (loro giocheranno nelle Filippine). Poi ci sarà un Mondiale 2027, uno 2029, e così via. In altre parole, il Mondiale di pallavolo smette di valere un po’ meno di un’Olimpiade per arrivare a valere molto meno della metà.

È quello che accade con atletica e nuoto, per citare sport importanti che oltretutto possono sfamare più grandi elettori visto che ci sono anche Mondiali indoor e in vasca corta, senza contare il delirio di categorie giovanili… E nell’atletica non stiamo a sottolineare la differenza fra i campionati Europei quadriennali di una volta e quelli di oggi, soprattutto negli anni olimpici, senza nemmeno il buonsenso di farli ‘dopo’ per sfruttare la rabbia di chi ai Giochi ha deluso (nella FIDAL circolava questa idea, ma pare che Roma e Lazio si siano opposte). Il nuoto poi nel 2024 si è superato, visto che quest’anno nella vasca da 50 metri, quella olimpica, ci sono stati i Mondiali di Doha in febbraio, gli Europei di Belgrado in giugno e appunto le Olimpiadi. Logicamente a Belgrado sono andati pochi di quelli con ambizioni olimpiche, e anche al Mondiale (dove la Quadarella ha vinto due ori) ci sono state defezioni importanti.

Il contrario di ciò che avviene nel calcio, dove il Mondiale quadriennale è la gallina dalle uova d’oro e ci si guarda bene dal mandare le squadre vere alle Olimpiadi (se lo volesse la FIFA potrebbe minacciare squalifiche), limitandosi al compitino con gli Under 23 più i fuoriquota. Il risultato è che noi appassionati di calcio del calcio di Parigi 2024 non abbiamo visto neppure una partita, e non certo perché mancasse l’Italia. Poi nei sogni di Infantino il Mondiale quadriennale per club dovrebbe dare fastidio alla Champions dove il millesimo Real-Bayern non fa nemmeno notizia. In sintesi, per motivi meramente politici, nemmeno finanziari, quelli della pallavolo hanno fatto una stupidaggine inflazionando il proprio prodotto. E tutto lo sport sta andando in questa direzione, distribuendo medaglie di sempre minor valore. Ma le Olimpiadi resistono e per questo rimangono storia, mentre il resto è cronaca.

stefano@indiscreto.net

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