Pallavolo
Intervista a Enzo Barbaro
Alberto Rapuzzi 17/02/2025

Nel corso delle Final Four di Coppa Italia, di cui su Indiscreto abbiamo già scritto, ci è stata gentilmente concessa un’intervista esclusiva da parte del direttore generale della Lega Volley femminile, Enzo Barbaro. Va ricordato che oltre ad essere un ex giocatore nel ruolo di palleggiatore (in molti lo ricordano soprattutto a Trevis), Barbaro è stato un dirigente fondamentale nelle vittorie di Busto Arsizio, scudetto e Coppa Cev.
D: Direttore, come è possibile per il movimento capitalizzare la vittoria dell’oro olimpico di Parigi?
R: Certamente alzando l’asticella, quindi impegnandoci ad offrire eventi come quello che stiamo vivendo e che possano mantenere vivo l’interesse dei tifosi, cercando nuovi sponsor. Inoltre stiamo studiando nuovi format che possano raggiungere con la digitalizzazione sempre più gente.
D: Lo strapotere mondiale dell’Imoco può penalizzare l’interesse e l’attenzione verso questo sport?
R: Non credo a questo, visto che le altre squadre forti continuino a investire e a contattare giocatrici importanti. Perché anche se Conegliano è al momento la più forte le partite le deve giocare ad alti livelli ed è questo che interessa al pubblico. Al di là dell’albo d’oro non dimentichiamoci situazioni di grande equilibrio, come nelle ultime finali scudetto.
D: Qual è la situazione per quanto riguarda la solidità economica dei club? Anche in anni recenti tanti problemi fra stipendi non pagati e fallimenti…
R: La situazione è molto migliorata, anche perché adesso i controlli sono più stringenti sia prima sia durante. Al momento è tutto in ordine, non vedo criticità. Tutto questo è molto importante perché ci teniamo a trasmettere un certo messaggio a chi si vuole avvicinare a noi, oltre a tutelare chi ci lavora, siano atlete o altre categorie professionali.
D: Come valuta la cessione del titolo sportivo? Per esempio, nella precedente stagione Casalmaggiore lo ha venduto e la retrocessa Cuneo lo ha comprato, rimanendo in A1.
R: Non c’è dubbio che conquistare sul campo un diritto sia la cosa migliore. Però noi dobbiamo anche essere pratici, per cui se queste operazioni permettono di sanare situazioni debitorie e dall’altro lato consentono a chi ne ha le possibilità di partecipare a una competizione, crediamo si possa fare. C’è l’impegno che tutto ciè sia limitato, mi riferisco ai controlli di cui parlavo prima.
D: Quanto pesa a livello mediatico, soprattutto nei quotidiani, avere investitori importanti come per esempio Savino del Bene, che però non hanno bisogno di comprare spazi pubblicitari? Questo penalizza gli spazi concessi dai media? Ci ricordiamo le tante volte senza richiami in prima pagina per Conegliano in una finale internazionale, anche su giornali sportivi.
R: Io non voglio criticare nessuno al di la di certi episodi che possono essere capitati, credo che noi dobbiamo fare il nostro percorso. Con il lavoro fatto in un certo modo si comnquisterà sempre più spazio.
D: Quanto e’ importante e solido il rapporto con la Rai per divulgare verso i giovani questo sport, considerando che non tutti possono permettersi un abbonamento televisivo? Per esempio il basket di A1 soffre per essere sparito dai palinsesti.
R: Il rapporto con la Rai è solido e importante, anche perché la cessione dei diritti ai canali chiusi non genera alti proventi e non fa raggiungere un pubblico numeroso, per cui a noi conviene gestire il volley femminile così come è gestito adesso. Il discorso però è anche un altro: i giovani li trovi sullo smartphone e questo è il mondo attuale, per cui dobbiamo essere sempre più preparati per trovare percorsi innovativi che ce li facciano raggiungere, con format, proposte. notizie. Quello è il cammino, dal punto di vista mediatico.