Livingston, supponiamo

19 Aprile 2007 di Stefano Olivari

La città di Livingston si trova esattamente a metà strada fra Glasgow ed Edimburgo. In Gran Bretagna è uno di quegli agglomerati urbani che vengono definiti “new town” (come Milton Keynes e Winchester, per fare due esempi inglesi) cioè quelle città sorte negli ultimi vent’anni piene di uffici e sedi di molti call center. A Livingston nel 1995 è stata creata anche una nuova squadra e, a dispetto di quanto sta succedendo a Milton Keynes dove è stato riallocato il nuovo Wimbledon, i gialloneri locali stanno avendo un discreto successo sia in termini di risultati che di seguito di pubblico. L’attuale franchigia (concetto comune negli sport americani, ma che crea allergie in gran parte dei britannici) iniziò a muovere i primi passi nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Infatti nel 1943 ad Edimburgo venne fondato il Ferranti FC. Il club, ottenuta l’affiliazione alla Scottish League nel 1974, fu costretto però a cambiare nome, visto che Ferranti era anche il nome di un’azienda che produceva materiale elettrico, sistemi radar e prodotti per l’aviazione e l’aeronautica. La Federazione scozzese mal sopportava una tale connivenza con un marchio commerciale, così la proprietà fu costretta a rinominare il club come Meadowbank Thistle FC. Il club però non ottenne nessun successo di rilievo, se si esclude qualche promozione diretta dalla Seconda o Terza Divisione e non riuscì nemmeno a far presa sull’esigente pubblico di Edimburgo. Così che la dirigenza nel 1995 decise l’ultimo colpo di coda. In puro stile americano si trasferì tutto a Livingston, una città nuova e digiuna di grande calcio. Le cose a quel punto cominciarono incredibilmente a migliorare. Ci fu più che altro all’inizio l’opposizione dello zoccolo duro dei tifosi del Thistle che osteggiavano un trasferimento in un luogo che non aveva nessun collegamento con la loro squadra. Furono parecchie le partite nelle quali i tifosi intonavano cori contro la nuova dirigenza e si ostinavano ad esporre i vecchi colori del Meadowbank, osteggiando l’utilizzo del giallonero della nuova creazione. Negli anni però il Livingston ha formato una base di tifosi in città e già la prima stagione con la nuova denominazione finì in trionfo, visto che i gialloneri ottennero la promozione in Seconda Divisione al termine della stagione 1995/96. A questa seguirono le promozioni in First Division nel 1998/99 e finalmente quella nella Scottish Premier League al termine della stagione 2000/01. L’anno seguente, alla prima stagione in paradiso, il Livingston riuscì nell’impresa di classificarsi al terzo posto e di ottenere così la qualificazione in Coppa Uefa. Il nirvana sarebbe stato poi raggiunto durante la stagione 2003/04, quando i gialloneri riuscirono addirittura ad aggiudicarsi la Coppa di Lega, con una netta vittoria per 2 a 0 in finale contro l’Hibernian di Edimburgo. Da quel momento il Livingston ha cominciato però una lenta discesa. Infatti prima è finito in amministrazione controllata (lì quando un club è gestito male funziona così, piuttosto che falsare il campionato) e poi solo grazie all’intervento del Consorzio “Lionheart” (formato anche da tifosi) il club si è ripreso, anche se a piccoli passi. Oggi il Livingston naviga a centroclassifica nella First Division scozzese, con nessuna possibilità di promozione. Ad allenarlo una bandiera del paese con la Croce di Sant’Andrea, quel John Robertson che a cavallo fra gli anni Settanta ed Ottanta ha fatto la fortuna del Nottingham Forest. La penetrazione all’interno del tessuto sociale della città e l’impegno preso dal club nei confronti della comunità però è sempre più forte. A tal proposito, se siete abituati a mandare i figli alle scuole calcio estive, fate un pensierino al Livingston Fc. Lì, alla locale scuola calcio estiva, non ci sono grandi campioni che possono insegnare (forse) ad accarezzare la palla, ma ai ragazzini oltre alla possibilità di scorazzare per il campo verrà offerto anche un corso di spagnolo gratuito. In fondo l’abbiamo detto all’inizio, siamo in una”new town”.

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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