L’Italia dopo Zaytsev

3 Agosto 2022 di Alberto Rapuzzi

Il sonno mediatico del nostro volley è stato improvvisamente interrotto dall’esclusione di Ivan Zaytsev dal gruppo azzurro che parteciperà al Mondiale in programma dal 26 agosto all’11 settembre in Slovenia e Polonia. La Nazionale si è radunata ieri a Cavalese e il nostro coach De Giorgi gli ha fatto presente di persona che lo considerava il terzo opposto dietro Romanò e Pinali, quindi senza possibilità di giocare.

Lo Zar, così come viene chiamato dai suoi fan, umbro figlio d’arte classe 1988, ha esordito con la maglia azzurra il 21 maggio 2010 rimanendo nel gruppo per tutti questi anni e diventando un’icona mediatica anche fuori dal suo sport. Con lui, e ovviamente con i suoi compagni, non abbiamo vinto nulla: solo prestigiosi piazzamenti (su tutti l’argento olimpico a Rio, senza dimenticare il bronzo di Londra) uniti a figuracce storiche come in occasione dei Mondiali dai noi organizzati e a polemiche varie, come quella per lo sponsor delle scarpe che di fatto gli fece perdere una stagione. Insomma, Zaytsev grande campione ma dire che con lui si vinceva e senza di lui ci si può al massimo piazzare non è esatto, oltretutto in uno sport di squadra in cui le eventuali prodezze del singolo spostano meno rispetto a quanto avviene in calcio o pallacanestro.

Fefé De Giorgi, subentrato a Blengini dopo il fallimento di Tokyo, ha puntato forte sui giovani e subito ha vinto gli Europei: era quindi logico pensare che per Zaytsev la storia azzurra fosse finita. Invece è stato richiamato per le recenti VNL con fase finale a Bologna, senza riuscire a incidere, forse anche per le difficoltà nel recupero dall’operazione post Olimpiadi. Tanto è vero che il suo club, la Lube Macerata, spera molto nella scelta del giovane Garcia Fernandez per la prossima stagione.

Oltre ai dubbi per la chiamata in VNL non si capisce perché il nostro coach non gli abbia parlato prima del raduno di Cavalese, evitandogli quindi un lungo viaggio. Lungo ed anche umiliante, per uno con il passato di Zaytsev, ma diremmo la stessa cosa anche per un giovane: anche volendo parlare faccia a faccia ci sarebbero stati molti altri modi. Deludente poi la gestione della comunicazione da parte della FIPAV, che ha liquidato tutto con uno scarno comunicato che comunica il nulla, impedendo di contattare i protagonisti per chiarire meglio la vicenda.

Serviva guardare avanti, non stiamo a discutere le scelte tecniche. Pensiamo che De Giorgi debba andare avanti deciso col suo gruppo vincente, che per crescere deve giocare e assumersi le responsabilità nelle grandi competizioni disputate da favoriti e non da outsider. Non sarà l’esclusione di Zaytsev ad essere determinante per l’esito finale, anche se in questo Paese cambiare e lasciare spazio ai giovani è sempre complicato in tutti i settori. Anche quelli in cui l’età conta tantissimo, come lo sport: figuriamoci gli altri.

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