L’anno delle friulane

22 Settembre 2022 di Stefano Olivari

Il 2022 è l’anno delle friulane? Non nel senso delle donne friulane, che peraltro riteniamo le migliori d’Italia (e quindi del mondo) come sintesi di bellezza, intelligenza e carattere, ma delle scarpe-pantofola che sono di moda da almeno cinque anni, da quando ha iniziato a indossarle Kate Moss, e che in questa mezza stagione stiamo vedendo ai piedi di chiunque, con prevalenza di donne fra i trenta e i quaranta anni. Insomma scarpe che fino a qualche anno fa erano ai piedi di una padrona di casa elegante ma informale adesso le vediamo tranquillamente in strada e soprattutto le abbiamo origliate come argomento di conversazione. Non più stupido, va detto, delle strategie di Ausilio o della posizione di De Ketelaere.

Come dice il nome stesso sono davvero originarie del Friuli, scarpe povere per donne povere fatte con pezzi avanzati di altre scarpe e di altri prodotti (anche gomme di auto o tende), diventate poi nel Novecento di uso comune a Venezia, fra i gondolieri ma anche fra le signore, e da lì diffusesi in tutta Italia. Insomma, non sono una novità del 2022 mentre è una novità l’attuale ossessione per prezzi (da 20 euro a 200, c’è di tutto), modelli e colori. Che come tutti i fenomeni del genere ci incuriosisce, imponendo una domanda: perché improvvisamente le friulane sono diventate un fenomeno di massa? Esiste un grande vecchio che a tavolino ha voluto imporre l’uso delle friulane? Oppure è una banale questione di riviste femminili, influencer e vip?

Crediamo che la moda spesso intercetti lo spirito del tempo e lo spirito di questo tempo è stare molto in casa, a prescindere dal discorso Covid. Male per chi vende giacche e scarpe da ufficio, bene per chi punta su chi vuole stare comodo ma non sbracato al livello della tuta acetata del massaggiatore del Casarano. Le friulane si inseriscono bene in questo modo di vivere, fra casa e quartiere, senza mai prendere un’auto che del resto non si sa più dove parcheggiare dopo l’assurda invasione di dehors (pronti ad iscriverci ad un gruppo paramilitare che si proponga di abbatterli) che sta rendendo tutto un lounge bar senza soluzione di continuità. Con ai tavolini anche uomini (almeno in senso anatomico) con le friulane, capaci di rivalutare chi ti spiega i movimenti di quel congolese del Bochum. L’unica cosa che abbiamo capito è che le friulane vanno prese di un numero in più, per evitare di incerottarsi.

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