I Moon Boot di Chiara Ferragni

Il Tribunale di Milano ha sentenziato che la stilista ed influencer ha con i suoi snow boots copiato i famosi doposci creati da Giancarlo Zanatta nel 1969 e tuttora di proprietà del gruppo Tecnica

14 Febbraio 2021 di Indiscreto

I Moon Boot di Chiara Ferragni non sono di Chiara Ferragni. Il Tribunale di Milano ha sentenziato che la stilista ed influencer ha con i suoi snow boots copiato i famosi doposci creati da Giancarlo Zanatta nel 1969 e tuttora di proprietà del gruppo Tecnica di Giavera del Montello, Treviso. Quindi i doposci della Ferragni saranno ritirati dal mercato e ci sarà un imprecisato, al momento, risarcimento per la Tecnica.

Detto che il prodotto di Chiara Ferragni, o meglio, il prodotto di tre aziende che utilizzano il brand Chiara Ferragni, ci sembra un po’ diverso dai Moon Boot che tutti abbiamo visto (del resto ne sono stati venduti 20 milioni in tutto il mondo, un milione soltanto nel memorabile inverno 1985), e che gli stessi Moon Boot erano ispirati agli scarponi degli astronauti statunitensi (quindi adesso la NASA farà causa alla Tecnica?), la nostra domanda di utilizzatori finali è una sola: ma nel 2021 esiste ancora qualcuno che usi i Moon Boot?

Nell’Italia ottimista e piccolo borghese in cui siamo cresciuti e che amiamo alla follia i Moon Boot erano un po’ l’emblema della settimana bianca. Meglio ancora: della settimana bianca di chi per la prima volta in vita sua andava in montagna e si equipaggiava di un presunto ‘necessario’, tipo Totò e Peppino a Milano. Perché i Moon Boot, diciamolo, non sono mai serviti a un cazzo. Solo a farsi prendere in giro dai montanari che ricordavano grandissime nevicate, ma sempre in un passato remoto. Come al solito, le nostre sono autodenunce: siamo possessori di Moon Boot da circa 35 anni, anche se li abbiamo messi ai piedi non più di due volte.

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