Televisione

La Domenica Sportiva di Tito Stagno

Stefano Olivari 01/02/2022

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Tito Stagno è morto a 92 anni e sarà ricordato come il giornalista televisivo che il 20 luglio 1969 annunciò agli italiani lo sbarco del primo uomo sulla Luna. Fra l’altro con quasi un minuto di anticipo rispetto alla realtà e rispetto allo storico corrispondente RAI dagli Stati Uniti, Ruggero Orlando. Conserviamo ancora, ben funzionante e modificato per il digitale terrestre, il Brionvega Algol con cui i nostri genitori seguirono tutta la vicenda. Ma siccome il 90% di chi sta leggendo non ha mai sentito nominare Tito Stagno, Ruggero Orlando e il Brionvega Algol andiamo direttamente sulla Domenica Sportiva.

La storica trasmissione RAI, che secondo noi negli ultimi anni si è un po’ ripresa (seguiamo spesso L’Altra DS, cioè la parte non calcistica), nell’era del web, delle pay-tv e del tutto in diretta e/o in streaming è diventata marginale ma nel mondo di prima era forse la più famosa di tutto il palinsesto televisivo. Stagno fu responsabile della Domenica Sportiva per 17 anni, dal 1976 al 1993, quasi sempre con Carlo Sassi e solo nelle ultime due stagioni con Alfredo Pigna, oltre a condurne di persona diverse edizioni. Gli anni d’oro della Domenica Sportiva sono stati i suoi, sfruttando il traino del colore (dal 1977) e di una migliore qualità delle immagini, oltre che di un’epoca irripetibile, in positivo, del calcio italiano, quella delle ‘piazze’ che puntavano a vincere e non al quarto posto.

Più volte nella Domenica Sportiva di Stagno fu ospite fisso Gianni Brera, che al di là del merito di ciò che diceva si esprimeva con una libertà oggi negata alle grandi firme e quindi figurarsi a quelle piccole. Fino al 1982 fu la DS anche di Beppe Viola, che peraltro ebbe con Stagno più di un attrito, ed in ogni caso la trasmissione prosperava anche grazie all’assenza di concorrenza. Telepiù avrebbe iniziato a trasmettere partite di Serie A in diretta soltanto dal 1993 e comunque una alla settimana: da lì tutte le trasmissioni avrebbero perso quell’aura di magia, base indispensabile per esserne nostalgici.

Nella lottizzazione RAI si diceva che Stagno fosse in quota ai socialdemocratici, quindi al PSDI, discorsi validi anche per molti giornalisti sportivi. Certo era uno che guardava molto avanti: già nel 1976 si era reso conto che gli appassionati di sport arrivavano alla domenica sera sfiniti (e non vedevamo quasi niente!) e che ci voleva un po’ di alleggerimento. Infatti per la prima edizione di cui fu curatore cercò di ingaggiare come conduttore Johnny Dorelli prima e Claudio Lippi poi, che però avevano altri impegni. Allora affidò la conduzione ad Adriano De Zan e si inventò la co-conduzione di Nicola Pietrangeli, all’epoca capitano dell’Italia di Coppa Davis. E nell’ultima Domenica Sportiva da lui firmata fra i conduttori c’era una giovane Simona Ventura. Mai però rinunciava all’autorevolezza: come dimenticare Gualtiero Zanetti o i pochi mesi di Nereo Rocco opinionista?

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