Attualità

Il Black Friday di Roosevelt

Stefano Olivari 22/11/2018

article-post

Parliamo del Black Friday di venerdì 23 novembre 2018 perché Indiscreto vive (o meglio, sopravvive) di pubblicità e il cpm dei banner che compaiono negli articoli di calcio e di quasi tutte le altre cose che ci interessano è troppo basso: una verità amara, ma nella lotta fra noi e il mondo cerchiamo di stare dalla parte del mondo (cit.). Insomma, carte quasi tutte scoperte come in una eterna Telesina. Ma, entrando in modalità Aranzulla-SEO, cos’è il Black Friday? Lo sanno tutti, dai, e questo modo di scrivere ci fa schifo. Mentre non sapevamo fino a qualche ora fa che in un certo senso il Black Friday lo ha inventato Roosevelt.

Il Black Friday che conosciamo è infatti il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, la festività americana che fino agli anni Trenta cadeva nell’ultimo giovedì di novembre. Una festa laica ma che ha origini religiose, risalendo ai Padri Pellegrini e al ringraziamento della divinità per il raccolto e in generale la fortuna avuta. Una festa che fu dichiarata nazionale già da George Washington e che Lincoln collocò definitivamente (o quasi, come abbiamo visto) nell’ultimo giovedì di novembre. Così si sarebbe andati avanti fino al 1939 quando Roosevelt, con l’America appena uscita dalla Grande Depressione, decise di dare un’ulteriore accelerata ai consumi: a volte, quando i giovedì erano cinque, l’ultimo giovedì del mese cadeva troppo tardi, quindi il presidente del New Deal decise di collocarlo al quarto giovedì in modo che il commercio e la produzione beneficiassero di una spinta prenatalizia più forte.

Non è una leggenda metropolitana, ma la realtà: nel 1940 e nel 1941, con novembre di quattro giovedì, Roosevelt stabilì per decreto che il Thanksgiving sarebbe caduto il terzo giovedì. Poi dal 1942 ai giorni nostri l’assetto che tutti conosciamo, stabilito da una legge federale (anche se alcuni stati tardarono ad adeguarsi, il Texas fino al 1956), che molti identificano con una giornata speciale di football NFL (mentre scriviamo queste righe abbiamo in sottofondo su DAZN la diretta di Detroit Lions-Chicago Bears) e che quasi tutti gli americani associano anche alla famiglia che si riunisce, forse più dello stesso Natale. Insomma, le tradizioni si formano senza un vero perché, così come quella che Lions e Cowboys debbano sempre essere in campo in questo giovedì. Tornando al Black Friday, per non dire il Cyber Monday, non abbiamo offerte speciali da proporvi ma nemmeno l’indignazione da piccolo mondo antico. Indignazione per cosa, poi? Per qualche sconto su cose che avremmo comprato lo stesso?

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Ci vediamo su Substack

    Ci siamo. Come più volte, davvero troppe, annunciato Indiscreto in questa versione finisce qui. Rimarrà online fino al 31 dicembre, prima di scomparire e di reincarnarsi nella sua versione Substack che in molti già conoscono. Il link è indiscreto.substack.com e presto punteremo lì anche uno dei nostri domini (indiscreto.net o indiscreto.info) in modo che sia […]

  • preview

    L’invenzione del nemico

    Mentre scriviamo queste righe, Daniele Capezzone (inutile dirvi chi sia o copincollare la solita Wikipedia) siede già alla scrivania di direttore del quotidiano romano Il Tempo al posto di Tommaso Cerno (passato nel frattempo a Il Giornale). All’incirca una settimana fa, quando ci siamo sentiti e confrontati sul suo nuovo libro dallo sferzante titolo Trumpisti […]

  • preview

    Gli al posto di Le

    Il 70% degli italiani scrive e parla male l’italiano, secondo una ricerca di Libreriamo che abbiamo scoperto sul sito di Prima Comunicazione: come al solito invitiamo a leggere l’articolo originale e andiamo direttamente al punto, noi popolo del Qual è (lo scriviamo correttamente, ma dobbiamo sempre pensarci una frazione di secondo: comunque si scrive senza […]