Editori per caso

e-Entusiasmo esagerato

Stefano Olivari 17/10/2009

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di Stefano Olivari

In un paese in cui si legge pochissimo crediamo ancora meno nella lettura online dei libri, che dopo la decima riga farebbe cadere l’attenzione anche dei più motivati. Dal punto di vista degli editori è però interessante il nuovo fronte aperto da Google, che l’anno prossimo lancerà un servizio chiamato Google Editions: in pratica si potranno leggere (dopo averli comprati, è bene precisare) i libri attraverso cellulari, computer e lettori di e-book (Kindle di Amazon e Reader Pocket di Sony i più noti). L’accesso sarà via browser, quindi traducendo per noi nonni multimediali bisognerà avere una connessione internet. Fin qui siamo nell’ordinaria futurologia, che non tiene conto del fatto che a otto persone su dieci di leggere importi poco (in quanti nella vostra classe venivano a scuola con un giornale? La statistica personale mente raramente…) a prescindere dal mezzo. Poi il Kindle è davvero carino, avutolo in mano l’abbiamo maneggiato come fosse un neonato…L’aspetto interessante della questione risiede però nella spartizione dei ricavi. Google si terrà infatti il 55% dei profitti, mentre il resto andrà agli editori e ad eventuali altri intermediari. Giova ricordare che del prezzo di copertina di un libro fisico in Italia rimane all’editore circa il 40% (il resto va ai vari anelli della distribuzione: metà alla libreria, semplificando), ma che il libro online avrebbe il non trascurabile vantaggio di eliminare i costi di produzione (a parte autori, che il medio editore italiano comunque di solito non paga, e grafica). Nel 2008 negli Usa questo tipo di editoria ha fatturato 113 milioni di dollari, lo 0,4% del totale speso dagli americani per l’aqcuisto di libri. Quando sentiamo delineare grandi scenari bisogna quindi ricordare che si tratta di un fenomeno marginale, per quanto in crescita.
stefano@indiscreto.it

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