Gli Stati Uniti a meno 34%

1 Aprile 2020 di Indiscreto

L’economia degli Stati Uniti nel 2020 potrebbe calare del 34%, secondo stime non del pizzicagnolo ma di Goldman Sachs. Trentaquattro per cento, lo riscriviamo in lettere. Abituati agli editoriali in punta di tastiera su un possibile meno 6% per l’Italia flagellata dal coronavirus e dal blocco anticoronavirus, quando abbiamo letto questa notizia su Bloomberg abbiamo pensato ad un errore di battitura.

Non era un errore di battitura, ma è sbagliato il modo in cui tutto è stato copiato. Il meno 34% previsto da Goldman Sachs su base annuale dipende dal calo del PIL (GDP, per loro) del secondo trimestre del 2020, che però secondo le stime sarà seguito da un rimbalzo nel terzo quarto di notevole entità (più 19%, anch’esso annualizzato). Insomma, secondo Goldman Sachs, e con l’avvertenza che le fonti di queste notizie sono sia arbitro sia giocatore, a fine 2020 il prodotto interno lordo del paese leader dell’economia, e non solo dell’economia, mondiale dovrebbe essere calato del 6,2% rispetto a inizio anno. Comunque tantissimo, al punto di riaprire i giochi fra Trump e Biden per le presidenziali di novembre. Con la disoccupazione, attualmente bassa in zona 4%, che potrebbe schizzare oltre il 10 e diventare un il tema decisivo.

Per trovare di peggio bisogna addirittura tornare alla Grande Depressione. Peggiore dovrebbe anche essere il calo del PIL italiano, che gli ultraottimisti vedono intorno al 10% ma che con un altro mese di lockdown potrebbe assumere proporzioni tragiche. Poi si possono attaccare Trump e Conte, Macron e la Merkel, Xi e Putin, a seconda delle simpatie, ma nessuno ha finora trovato la ricetta giusta per l’economia in assenza di evidenze scientifiche sul virus e sul relativo vaccino. Solo contenimento del contagio, partito più o meno in ritardo, e speranza di quasi normalità lavorativa a fine estate. Speriamo, appunto.

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