Le cento lire di McAdoo

23 Ottobre 2012 di Oscar Eleni

Via da Sant’Antimo, passando per Napoli per far sapere allo sfortunato Bartocci che siamo solidali con chi meritava maggior fortuna in una vita dedicata allo sport che ama, una corsa rapida per arrivare al teatro della Luna di Assago, là fuori di mano dove “ brilla il Forum da quando hanno messo una cintura salva vita intorno al campo, sedie non più anonime perché vestite  col nero della real casa, sedie spesso vuote, ma destinate a ricevere, prima o poi, i nobili e gli artisti della Milano da bere e che conta. La cosa diventerà più semplice dando a questa gente che conta gli omaggi negati a chi se li meritava per aver dedicato tutto alla società, magari spendendo tanto come Gian Mario Gabetti, dedicato tanto al basket, come l’ex presidente federale Maifredi, oro di Parigi, non dimentichiamolo anche se adesso il suo basket è soltanto quello della gloriosa Posal, una delle poche società rimaste in piedi quando sono entrati nel sottoscala i rottamatori che minacciano di insegnarci ancora a vivere e a vedere.

Perché il teatro della Luna? Sapevamo che c’erano ancora i profumi della ricerca talenti di casa Ventura con X Factor e, magari, avremmo trovato la Maionchi del passato per farci spiegare la soddisfazione di don Sergio Scariolo dopo la vittoria sulla Roma virgulto che regge fino a quando tiene la testa bassa, che si riprende quando la ricca nemica vola proprio terra terra. Lui, l’hidalgo delle terre calde, ci dice che è stata la miglior partita della sua Olimpia armanizzata. Allora c’è da preoccuparsi. Bravo Bourousis contro imberbi scoiattoli, bravo Langford, texano con gli occhi di velluto. Non pervenuti gli altri. Squadra? Con quella difesa. Gioco spumeggiante? Dieci minuti su quaranta.  Quegli zuccheri che svaniscono nel momento delle battaglie non li ritrovi sempre con  il nuovo rancido arbitrale, una locomotiva che sbuffa volentieri dove vede u pilu e la pilla.

Ehi lunatico sconsiderato basta, ci sono anche altre storie dopo 4 giornate di campionato. Ecco, bravi. Raccontatevele da soli. Troppo presto per essere già sicuri di aver trovato le squadre rivelazione. Certo questa Varese intriga e il lunedì contro Cantù sarà la prima cartina di tornasole da valutare un po’ meglio delle urine del maledetto Armstrong che adesso  nessuno conosce più, un cattivo vero, adesso, diciamo un po’ come  le storie dell’ultimo decennio del basket italiano dove, ben presto, saranno ripudiati quelli a cui tutti leccavano i piedi, prima della grande crisi, delle borse cucite sotto l’ascella.

Su Sassari ci stupisce che la gente sia sorpresa, ne parlavamo prima del campionato con il conte Faina e a lui non sembravano rinforzati. Forse hanno avuto fortuna nelle volate più dure, ma certo hanno dentro qualcosa che ad altri manca, ma non tutti possono permettersi il vissuto del Meo Sacchetti.

Siamo sbalorditi dalle figuracce di Viggiano con Brindisi. Chi lo ha visto a Cantù non lo riconosceva, chi lo vede tutti i giorni si domanda come possa avere avuto anche l’azzurro. Misteri. Sapete come sono questi ragazzi senza calze. Un po’ come il Douglas Roberts che adesso dovrà scrivere anche delle sofferenze californiane, dopo il taglio dai Lakers, prima che da Italia nostra arrivi una denuncia che vada oltre la mancanza di acqua calda nella bella Bologna dove la sua storia si è aperta e chiusa senza rimpianti.

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