Cucina

Storie di bigoli non tristi

Stefano Olivari 28/06/2014

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ZERODUE RESTAURANT – Corso di Porta Ticinese 6, Milano. Telefono 02 89420241, sito web zeroduemilano.com.

Trovare a Milano (magari anche a Bari o ad Orvieto, ma non lo sappiamo) un posto non triste per un pranzo veloce è spesso una vera impresa, perché i due concetti sono spesso incompatibili. Dopo migliaia di omelette con fagiolini di contorno incellofanate dal mattino, la redazione di Indiscreto ce l’ha fatta trovando quasi per caso lo Zerodue, locale molto vicino alla Porta Ticinese propriamente detta (momento da Pro Loco toscana: una delle sei porte principali costruite nel XII secolo, dopo il passaggio del Barbarossa). Ci trovavamo già in zona per lavoro, affermazione che risulterebbe più credibile se avessimo un lavoro, e organizzare con i nostri/vostri Duccio De Santis e Andrea Ferrari è stato un attimo. Mentre li aspettavamo davanti all’ingresso siamo stati avvicinati da una ragazza con lo sguardo allucinato, che stava consultando una cartina sull’iPad e ci ha considerato la sua salvezza visto che ci ha chiesto affannata “Scusi, sa se qui vicino c’è un sushi?”. Siamo sempre più convinti che la risposta giusta alla complessità del presente sia Putin. Il posto (non quello del sushi) è molto carino, arredato con prevalenza di bianco e tavoli simil-country senza arrivare a Nonna Papera. Soprattutto c’è una bella cucina a vista, di solito un indicatore positivo, e proprio lì vicino ci siamo seduti. Il menù del giorno è decisamente diverso da quello della sera, più profondo e pieno di quei nomi che fanno tanto eccellenza italiana o almeno Eataly (detestiamo il farinettismo, non sapremmo spiegare perché ma non ci arriva). Niente di stravagante ma tutto molto ben presentato e anche curato: fra l’insalata di pomodori della tua prozia, ma anche di molti ristoranti medi, e l’insalata di costoluti dello Zerodue (7 euro) c’è un mondo di differenza e non certo per questioni terminologiche. Poi sui costoluti, nostra fissazione del momento, potremmo scrivere un articolo a parte… Da veri manager e imprenditori quali siamo ci siamo accontentati dei primi: bigoli alla carbonara e risotto al pesto. Curati, cottura perfetta, niente da dire. In menu anche un hamburger, ci hanno detto ottimo, probabilmente ispirato a quelli dell’adiacente locale che fa parte della stessa proprietà. Un avventore abituale ci ha detto che nel locale spesso è presente, non come cliente ma come lavoratrice, l’ex presentatrice e attrice Chiara Tortorella (figlia di Cino, il mago Zurlì), notizia che poi abbiamo trovato anche su vari siti web. Noi nell’unica (finora) nostra visita allo Zerodue non l’abbiamo vista, quindi da veri giornalisti riportiamo il sentito dire (curiosità: suo fratello Davide fu il nostro esaminatore al provino per la partecipazione a Doppio Slalom). Fra un aneddoto su Marchisio, una storiella su Biagio Antonacci e vari ricordi di vip watching (la zona fra l’altro si presta, a pochi metri di distanza abita quel che rimane di Lapo Elkann), il tempo è volato via e dopo il caffè, versati 15 euro, abbiamo riaffrontato la realtà.

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