Stile Banchi

25 Settembre 2023 di Oscar Eleni

Oscar Eleni in Danimarca alla ricerca delle origini del  e pescatore Jonas Vingegaard Rassmussen per capire il campione chealla Vuelta, insieme a Roglic, ha passato l’ultimo traguardo cedendo la corona  al fedele gregario americano Sepp Kuss, il ragazzo di  Durango. Voglia di bei gesti, ricerca di qualcosa che non sia il chiacchiericcio sulle malattie dello sport in generale, del calcio in particolare dove anche nella Domenica Sportiva Rai, che almeno ci aiuta a sorridere quando Pecci e Panatta sono in forma come Adani, l’ultima puntata è stata una caccia all’allenatore, meglio se di calcio e poi ai soliti mostri che nel minuto di silenzio hanno continuato a pisciarsi addosso.

Sfiniti dai peccati delle pallavoliste che hanno lasciato solo sul patibolo il loro allenatore abbandonato da tutte, non siamo riusciti a resistere quando davanti ai boia dell’anonimato è stato portato Garcia, o malommo per la Napoli che lo accusa di tutto e vorrebbe buttarlo a mare perché a Bologna, a poco dalla fine, ha mandato dentro Simeone per Osimhen che uscendo mancava di rispetto al compagno entrante e anche all’allenatore come se il rigore lo avesse sbagliato l’uomo che o presidente ha chiamato per sostituire Spalletti. Altro che mondo alla rovescia, tiro al piccione dal lunedì alla domenica.

Per fortuna e anche per merito del protagonista, nel basket non è andata così a Bologna con Luca Banchi nel fine settimana luminoso per la Virtus Bologna di Massimo Zanetti che al sabato ha festeggiato con la Virtus femminile, per la prima supercoppa vinta a Pordenone contro Schio la nemica che sembrava imbattibile, mentre alla domenica ha gioito con la Virtus maschile che si portava via la terza supercoppa consecutiva, la quarta nella storia, dopo giorni passati a difendere l’indifendibile divorzio da Sergio Scariolo.

Nella speranza che non si arrivi davvero in tribunale, dove invece ha tutte le ragioni di andare Venezia dopo la sceneggiata di Caboclo, auguriamoci che il proprietario delle Vu Nere si goda la festa con lo stesso stile del nuovo allenatore, il grossetano Luca Banchi che ai microfoni ha ringraziato la squadra per la serietà mostrata sul campo e poi il Sergio Scariolo che presentando la stagione aveva detto il vero: “Fare il meglio con il gruppo che la società mi ha affidato”. In effetti la Virtus vista a Brescia nel solito sofferto faccia a faccia in maschera con Milano e poi nel trionfo di una finale mai nata ha fatto le cose bene, cominciando dalla difesa e il miglior allenatore delMmondiale non ha certo voluto prendersi il merito dopo tre giorni di lavoro. Serietà, stile. Un bell’inizio per un tecnico che ha fatto bene ovunque lo hanno chiamato, da Livorno a  Siena, a Milano, alla Russia, per finire con la Lettonia quinta in Asia dopo aver mancato l’ultimo tiro con la Germania poi diventata prima al mondo. I giocatori sono stati bravi ad ascoltarlo, lui è stato bravissimo a prendere il meglio che avevano come sanno fare i pochi ammessi alla setta dei poeti estinti dello sport.

Stagione del basket che parte con due tutto esaurito rimpiangendo sempre di non aver mai trovato un canale giusto per convincere la RAI che forse un occhio al basket si dovrebbe dare come denuncia il Campana di Basket Vision chiedendo all’onorevole Casini di entrare in campo, nella speranza che non si trovi davanti un muro come ai tempi in cui al Diana cercava di stuzzicare l’avvocato Porelli che, volendogli bene, lo guardava senza replicare alle onorevoli ironie sulla Virtus  splendida di quel periodo.

A Zanetti consigliamo  letture sul passato virtussino considerando la meraviglia dove si allena la squadra dove ci sono i trofei e i ricordi di quel magnifico predecessore. Tutto sarà più facile anche se la stagione vedrà lo stesso duello con Milano. Pensavamo che Brescia  si fosse avvicinata, la finale in casa Leonessa ci ha detto che non è così, stessa cosa per la Tortona triturata in semifinale dal Magro che dal suo testimone di nozze non voleva altri regali, ma neppure una doccia gallese come quella che hanno preso i rugbisti australiani nel mondiale francese da dove forse dovranno andar via prima dei quarti dopo aver perso anche contro le Isole Figi, la nostra passione, la benedizione degli sport veri.

Stagione che deve iniziare anche senza benedizioni federali ora che tutto il basket azzurro gira intorno a Pozzecco, adesso che il consiglio ha liquidato anche Lino Lardo per mettere alla femminile Andrea Capobianco che già aveva conosciuto il territorio dove troverà Chicca Macchi come sorella Virgilio, un po’ il ruolo che dovrebbe avere Datome che il Poz vorrebbe dividere con l’Armani.

Stagione che ci dà uno spezzatino di prima giornata nel regno televisivo di Eurosport, DMAX, Dazn, con gli araldi che annunciano da mercoledì a venerdì anche le coppe europee, esordio Virtus contro Kaunas in casa, prima insidia  ad Istanbul per l’Armani ingolfata vista a Brescia contro il Fenerbahce dove Itoudis cercherà di  smaltire l’amarezza del licenziamento dalla Grecia che in estate gli ha dato soltanto delusioni. Per chiudere le prime pagelle di stagione dove i fatti sono  sempre meno dei misfatti.

10 Alla VIRTUS BOLOGNA che nel fine settimana si è presa la supercoppa con la femminile e la maschile. Un primo passo regale nella nuova stagione. Voto da condividere con Trapani che ha conquistato la Supercoppa di A2 contro Treviglio, sotto gli occhi del suo presidente Antonini arrivato a Montecatini giusto in tempo, dopo avere visto la squadra di calcio (a Trapani).

9 A Luca BANCHI che ha festeggiato come giusto per la vittoria senza dimenticare che gli ha dato la Virtus con un’anima difensiva giusta e uomini seri sul lavoro.

8 A Toko SHENGELIA per essere rimasto a Bologna, per la sua bellissima finale, per il magnifico terzo quarto contro Milano.

7 A BELINELLI che non si offende se dici che è avanti con gli anni, che sa essere guida e capitano  e ancora mano santa quando serve.

6 Alla DIRIGENZA BRESCIANA che ha accettato il verdetto  preferendo il silenzio, sicura, come tutti noi, che società e squadra avevano preparato bene questa supercoppa.

5 Alle bellissime nuove DIVISE DEGLI ARBITRI che meritavano di essere presentate in anteprima. Divise che sono state ben indossate anche dai direttori di gara delle tre partite. Perché 5, allora? Per invidia.

4 A RAMONDINO per essersi fatto sorprendere con la nuova Tortona in una semifinale mai giocata.

3 A CABOCLO per la sceneggiata con Venezia che speriamo sia ben punita dalla federazione internazionale sempre feroce con le società e mai coi giocatori o gli agenti che non tengono fede  a quello che hanno firmato.

2 Al CHRISTON di Brescia per cui avremmo scommesso. Nella finale sembrava un fantasma.

1 Al POLONARA che da Manila sembra non vedere più il canestro, ma per fortuna sul campo sa ancora battersi.

0 A PANGOS se anche in questa stagione farà dire a tutti che Milano non funziona perché manca il direttore d’orchestra come nella semifinale di Brescia.

info@indiscreto.net

 

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