Neri non per caso

6 Febbraio 2009 di Flavio Suardi

di Flavio Suardi

E’ morto a New York all’eta’ di 96 anni John Isaacs, per tutti “Wonder Boy”, unanimemente considerato negli USA come il primo vero campione di colore della pallacanestro americana. Nato a Panama nel 1913 ma cresciuto ad Harlem, Isaacs fu tra i fondatori della prima squadra di basket composta solo da giocatori di colore di New York, gli Harlem Renaissance Team. Nella New York degli anni ’30 quella squadra divenne un faro per i giovani che volevano togliersi dai guai delle strade di Harlem. Come ricordato anche dal NY Times, fu il facoltoso uomo d’affari Bob Douglas l’artefice del miracolo dei “Rens”. Le strade di Douglas e di Isaacs si incrociarono nel 1930, in piena Grande Depressione, quando il proprietario dei “Rens” volle puntare su quell’uomo ancora sconosciuto al grande pubblico, ma già idolo dei ragazzini di Harlem: 150 dollari al mese, più 3 dollari al giorno per il vitto, questa la proposta, che venne immediatamente accettata. Il primo campo ufficiale per le partite in casa fu il Renaissance Casino Ballroom di Harlem, una grande sala da ballo che i Rens condividevano con le grandi orchestre di Count Basie e Jimmie Lunceford. Ovviamente la storia dei “Rens” non fu tutta rose e fiori, visto che nell’America razzista era assai difficile accettare di essere sconfitti da una squadra di neri. Risse, cene nelle cucine dei ristoranti e ogni altra discriminazione possibile veniva riservata ad una squadra che non perdeva praticamente mai (tra il 1932 e il 1933 sotto la guida di Douglas ne vinse 88 di fila). L’apice della storia dei “Rens” venne raggiunto nel 1939, quando la squadra di Isaacs sconfisse per 34-25 una rappresentativa della nascente NBA (fondata poi ufficialmente dieci anni più tardi) in una gara valida per il titolo di campione del mondo. Isaacs raggiunge così Bob Douglas, scomparso nel 1979, nella speranza che i due possano tornare a fare coppia fissa anche nella Hall of Fame del Basket di Springfield: Douglas è entrato nel 1972, chissà che per Isaacs non si comincino le pratiche.
Flavio Suardi
flavio.suardi@gmail.com
(in esclusiva per Indiscreto)
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