Calcio

Magnati

Stefano Olivari 01/10/2009

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1. Perché oggi la Finivest ha sentito il bisogno di smentire che il Milan è in vendita? Semplice: perchè è in vendita, come hanno capito i tanti ‘paganti’ (non se la prenda Galliani) che ultimamente rimangono a casa. Altrimenti nemmeno sotto Lsd Berlusconi avrebbe proposto una squadra consapevolmente di transizione, con un allenatore senza curriculum (e questo ci sta, le scommesse si possono anche vincere) che tranquillamente dice che il suo futuro non è quello di allenare. Si è mai visto un tecnico emergente che dice di voler tornare dietro la scrivania? Il nome del compratore lo abbiamo fatto più volte, manca solo la scelta del momento giusto.
2. Il momento giusto di Tim Barton al Bari non arriverà invece mai, visto che quello che viene sulla fiducia definito ‘magnate texano’ non ha versato la caparra confirmatoria. Dopo due mesi di cinema e di promesse, fra cui il solito stadio polifunzionale con centro commerciale eccetera (di culto il video dell’arrivo a metà agosto, guardate il ‘manager’ italiano), e gli sgamati Matarrese che si sono quindi fatti turlupinare da questo personaggio. Che magari per due mesi avrà sfruttato la sua fama di presidente in pectore di una società di serie A italiana per qualche altro affare.
3. I dirigenti del calcio italiano erigono muri fra la stampa e la squadra, ma loro stessi sono poi avvicinabili da ogni genere di impostore. Meraviglioso Paolo Calabresi quando si fece accreditare in tribuna d’onore dal Milan come Nicholas Cage, o in quella dell’Inter nientemeno che come Jacques Rogge. Moratti gli parlò tranquillamente delle prospettive della squadra e gli mostrò San Siro, ignorando che faccia avesse il presidente del CIO. Le Olimpiadi a Milano non sembrano vicine…

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