La carriera di Boban

11 Giugno 2019 di Indiscreto

Chi al Milan metterà la faccia sulla cessione di Donnarumma entro il 30 giugno? Non è chiaro, in un momento in cui tutti (Boban, Maldini, Massara, Giampaolo) sono al livello di ‘Manca solo la firma’ e non tutti magari firmeranno. Perché Boban dovrebbe sputtanarsi una carriera di primo piano alla FIFA per fare il parafulmini di non si sa chi al Milan?

Situazione imbarazzante, con qualche domanda che andrebbe fatta ad Arcore. Imbarazzante è però come venga sedato il popolo rossonero a colpi di notizie di mercato tipo Barella. Non ci sono dirigenti operativi sul mercato, non c’è un budget, non c’è un allenatore, non c’è una linea, non si sa nemmeno a quali competizioni si parteciperà. Forse qualche oscuro impiegato di Casa Milan ha potere di firma per 50 milioni di euro.

Il voto della Lega di serie A contro la SuperChampions è stato il primo schiaffo politico-sportivo ad Andrea Agnelli da quando è presidente della Juventus. Nessuno ha votato nella direzione desiderata da Agnelli, che infatti ha avuto solo un voto: il suo. Contrariamente alle previsioni si sono sfilati anche i tradizionali sudditi e addirittura le astenute Inter, Milan e Roma, pur pensandola esattamente come Agnelli. La materia del contendere è stranota: dal 2024 l’ECA presieduta da Agnelli vorrebbe imporre gironi iniziali di Champions a 8 squadre (quindi con 14 partite al posto delle attuali 6, 8 date in più da trovare) e il disponibilissimo Ceferin, figura imbarazzante se paragonata a quella di Platini, ha già detto sì.

Ma al di là dell’ovvio che è la nostra specialità, cosa si dice nei corridoi della Lega? Che il ciclico pendolo della Famiglia stia andando nell’altra direzione e che il primo bilancio finanziario tragico della Juventus moderna, cioè il prossimo, potrebbe aprire una seria discussione. Effetto Ronaldo, come si dice di solito.

Mihajlovic ha firmato fino al 2022 con il Bologna, senza grande entusiasmo visto che non è nemmeno un ambiente che si possa caricare con qualche promessa cialtrona. Interessante la sua intervista a Sky e il discorso sulle porte chiuse alla Lazio, proprio a lui che si sente laziale dentro. Non è possibile che si tratti soltanto di uno scazzo in campo con Tare risalente ormai a quasi 15 anni fa.

Genoa o Sampdoria è la stessa cosa, se sei americano o comunque non genovese. Il Sole 24 Ore ha scritto dell’interessamento di York Capital per il club messo in vendita (nessuno sa se per davvero, a questo giro) da Preziosi. Va detto che in passato lo stesso fondo di Jamie Dinan era stato vicino al Palermo e, appunto, alla Sampdoria, con Vialli intermediario e possibile successore di Ferrero. Insomma, vale tutto e i finti venditori hanno sempre bisogno di finti compratori (discorso generale, magari non è quello del Genoa). Certo i club di serie A NON in vendita sono pochi.

L’amico e maestro Budrieri, ingiustamente accusato di sovranismo e primo italiano a ricevere la pensione in minibot, sul bancone della Sammontana sfoglia un po’ tutti i quotidiani ed ha notato che nel 90% dei casi gli articoli sul Mondiale femminile sono scritti da giornaliste donne. Budrieri è un femminista della primissima ora, rispetta le donne al punto di non toccarne una dagli anni Settanta, e si chiede giustamente dove siano finiti tutti quei giornalisti uomini folgorati dalla bellezza del calcio femminile, che gli hanno dato del retrogrado soltanto perché si chiede dove Conte schiererà Gagliardini.

(Aggiornata alle 16.30, la rubrica dà appuntamento al pomeriggio di mercoledì 12 giugno 2019)

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