Politica

La famiglia italiana difesa dalla Cancellieri

Stefano Olivari 07/11/2013

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Perché il caso Cancellieri rimane interessante per un sito modesto come Indiscreto, nonostante sia già stato abilmente nascosto dai media che contano? Perché collocare una notizia nelle pagine interne, dando il titolo principale alla versione innocentista, in giornalistese significa nascondere… I fatti li conoscono tutti, raccontati da diversi punti di vista, inutile ripercorrere la vicenda di un ministro della Giustizia che si mette ‘a disposizione’ di una famiglia con vari membri condannati e uno latitante (per quanto fino a pochi mesi fa questa famiglia fosse omaggiata dal salotto buono della grande imprenditoria) come quella Ligresti e una volta preso con le mani nel sacco si giustifica penosamente dicendo che lo avrebbe fatto per tutti (lo spacciatore marocchino del sesto braccio confermerà). Inutile anche vergognarsi per l’applauso quasi unanime, con le eccezioni di Lega, Sel e Cinque Stelle, che ha accolto tale manifestazione di arroganza. Si può forse ridere per il parallelo strampalato fatto dal PDL con il caso Ruby, proposto da quel Brunetta ex affittuario (come tanti altri, a partire da Alfano) di una casa di assicurazione ligrestiana e per l’ennesimo boccone amaro fatto ingoiare al PD da uno che era membro del comitato centrale del PCI (!) ai tempi di Togliatti (!!) nel nome di quella stabilità che sta ammazzando l’Italia. Questa è politica. Vita vera è invece il giustificazionismo quasi unanime , con eccezioni più dovute all’avversione per il governo Letta che a questioni morali, che ha riguardato la sostanza ‘umana’ della telefonata. In altre parole, giornalisti in qualche caso in malafade hanno solo messo nero su bianco un pensiero reale della peggiore Italia. Cioé che in fondo sia giusto difendere a qualsiasi costo uno di famiglia, in senso biologico o più allargato, anche se è chiaramente colpevole delle peggiori nefandezze. Un concetto mafioso, degno di un mondo in cui si entra per cooptazione ma anche di altri ambiti in cui non ci si vergogna nel chiedere un ‘aiutino’: ai detrattori della vituperata democrazia si può ricordare che la Cancellieri mai ha raccolto un voto, nemmeno all’assemblea di condominio.

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