Il mistero delle tre EuroCup

31 Ottobre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

1. Il sorteggio di ieri a Barcellona ci offre lo spunto per una modesta riflessione sul basket europeo per club, diventato non si sa bene che cosa: non lo sanno nemmeno i suoi dirigenti, figuriamoci noi. Ad una Eurolega con caste ben delineate si affiancano appunto l’Eurocup di cui ora si conoscono i gironi ed una Eurochallenge che qualche mese fa si è guadagnata poche righe sui nostri giornali solo perché le Final Four si sono disputate a Bologna (con vittoria Virtus in finale sullo Cholet). Per la cronaca, il girone più difficile è toccato alla Benetton (Stella Rossa Belgrado, Dinamo Mosca, Cholet), mentre leggermente meglio è andata a Teramo e Biella. Le prime due di ognuno degli otto gironi passeranno alle Top 16: lì quattro gironi da quattro, poi finalmente per le otto sopravvissute eliminazione diretta sottoforma di Final Eight.
2. La prima divisione va fatta fra Uleb e Fiba Europe: il primo ente, nato nel 1991 come associazione di tre leghe ma arrivato al potere vero nel 2000 con l’organizzazione della prima Eurolega (vinta anche questa dalla Virtus BO, mentre la ‘rivale’ Suproleague veniva conquistata dal Maccabi Tel Aviv), ha in mano l’Eurolega e l’Eurocup, mentre il secondo altro non è che la versione europea della federazione internazionale ed ha in mano l’Eurochallenge. A complicare le cose agli appassionati polisportivi c’è che l’EuroChallenge, inventato nel 2003, si è chiamato per due stagioni FIBA Europe League e per tre (quindi fino al 2008)…EuroCup! L’EuroCup di adesso (se avete smesso di leggere vi capiamo) è invece nata nel 2002 e fino al 2008 si è chiamata Uleb Cup.
3. Insomma, se l’uomo della strada può intuire che l’Eurolega è erede della vecchia Coppa Campioni pur essendo gestita con criteri privatistici, il resto non è spesso chiaro nemmeno agli appassionati. Qual è dunque l’erede delle vecchie Coppa delle Coppe e Coppa Korac? Per quanto riguarda la Coppa Coppe il primo cambiamento risale al 1992, con la denominazione European Cup, il secondo al 1996 (EuroCup…la terza manifestazione diversa con questo nome!), il terzo al 1999 diventando Saporta Cup in onore del grande dirigente del Real Madrid Raimundo Saporta. La Korac ha una storia più lineare: è andata avanti fino al 2002 sotto l’egida della FIBA, poi si è bloccata. L’Uleb Cup, ora EuroCup, da molti viene fatta passare come una sorta di misto fra le due vecchie coppe minori, ma non è vero: è semplicemente una serie B dell’Eurolega, tanto è vero che chi perde gli spareggi (tipo Treviso) va a finire lì. Nemmeno l’Eurochallenge può essere considerata degna erede di Coppa Coppe o Korac, perché è sì una cosa FIBA, ma fatta con gli scarti degli scarti (per dire: se Teramo avesse perso con l’Apoel Nicosia sarebbe finita in Eurochallenge). In altre parole una sorta di serie C (per l’Italia c’è la Scavolini). Tutto chiaro? Forse no…
4. Volevamo solo dire che le coppe europee minori non hanno più alcun senso: non garantiscono la partecipazione a tutti i paesi, quindi non hanno giustificazioni etico-sportive, e dal punto di vista tecnico sono poca cosa. Al di là del fatto che molte partite sembrino giocate a porte chiuse, dal poco pubblico che c’è: l’utilità è solo politica, piantare qui la bandierina Uleb e là quella Fiba (che l’anno scorso hanno raggiunto una specie di armistizio), ma è quasi impossibile che la vincitrice di una delle due coppette sia la stessa del campionato nazionale di quella stagione. Conclusione: meglio il basket europeo di adesso, senza assurde nostalgie, ma solo quello di vertice.
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