Il Friuli che piace

27 Marzo 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
1. Rinunciando a Cassano, soprattutto con una partita da giocare a Bari, Lippi ha dimostrato coraggio al di là delle discussioni sul valore del giocatore. Non rinunciando a valorizzare il tridente dell’Udinese, per la gioia di ‘uomo di calcio’ Leonardi (nel filone friulano rientra anche la convocazione di Motta, del quale la Roma potrà acquisire al massimo la comproprietà per 3,5 milioni di euro), ne ha invece mostrato meno. Le incrostazioni del passato rimangono. Passato?

2. Gli allenatori italiani sono i migliori del mondo, come fino a Calciopoli si diceva degli arbitri ed ai nostri tempi dei portieri. Peccato che nel mondo non la pensino così, visto che delle 92 nazionali di federazioni affiliate alla Fifa (in totale 208) che si sono affidate allo ‘straniero’ ben 11 abbiano scelto tecnici francesi, 8 brasiliani e 8 tedeschi, sette olandesi e sette portoghesi. Lodi a Capello e Trapattoni, ma non è che Hitzfeld o Haan abbiano avuto un’importanza inferiore nella storia del calcio.
3. Sul Corriere della Sera Galliani difende la tessera ‘Cuore rossonero’, dopo le prodezze a Napoli di alcuni ultras milanisti (superati nella corsa al peggio dal pubblico ‘medio’ della fazione opposta). Con diversi buoni argomenti, primo fra tutti il fatto che sia meglio l’identificazione che l’anonimato, mentre in prospettiva ci sarà l’eliminazione del biglietto cartaceo. Cosa che renderà più difficile ai padroni delle curve (nel caso specifico la ‘ndrangheta, come spiegato dallo stesso Corsera qualche giorno addietro) la gestione dei biglietti. Poi arrestare i delinquenti spetta alle forze dell’ordine e condannarli ai magistrati, ma ci asteniamo dai soliti discorsi alla commissario Betti.
4. Riteniamo un miracolo, al di là dell’efficienza dei servizi segreti di alcuni stati, che nel cosiddetto Occidente non si sia mai verificato un grande attentato durante una manifestazione sportiva. Per questo non stupisce che il campionato indiano di cricket (Ipl) si giochi quest’anno in…Sudafrica (!!!) ufficialmente per motivi di ordine pubblico, ma in realtà per precise minacce terroristiche (fondamentalisti islamici) ricevute dagli atleti (per quanto metà dei giocatori di cricket abbia la pancia) stranieri e dalle squadre di Andhra Pradesh (regione al 90% indù) e Karnataka (divisioni meno nette, forte anche la presenza cristiana). La seconda stagione di questa lega (8 squadre), che partirà il 18 aprile, sembrava dovesse essere giocata in Inghilterra: gli sponsor, in particolare la Sony, premevano per questa soluzione, ma gli ex colonizzatori hanno voluto evitarsi la presenza di qualche fanatico in più di quelli già presenti. Dio salvi la Regina, ma anche Seb Coe.
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