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Gne gne

Stefano Olivari 13/05/2009

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Nel libro delle imprese impossibili Luca Cordero di Montezemolo era già presente, essendo riuscito a far giocare un Mondiale di calcio in stadi mezzi vuoti proprio nel paese dove il calcio è una religione. Ma adesso ha fatto il bis, annunciando che la Ferrari si ritirerà dalla Formula Uno del 2010 se il presidente della Fia Mosley insisterà con il progetto del salary cap e soprattutto con quello del doppio regolamento a seconda del rispetto o meno del salary cap stesso. Inutile dire che la Ferrari è il marchio italiano più famoso nel mondo per la sua storia e le sue vittorie in Formula Uno, non certo perchè sia la macchina più amata da evasori fiscali e spacciatori, quindi la minaccia è ridicola già alla base: si potrebbe già adesso scommettere la casa su una soluzione di mediazione (un salary cap più alto dei 44 milioni di euro, qualche modifica regolamentare) che faccia cambiare idea a Ferrari, Toyota e Red Bull, quindi la pennichella domenicale del nonno non è in pericolo. Quattro modestissime considerazioni. La prima: l’insuccesso, così come il successo, dà alla testa. L’arroganza nell’era Schumacher si è trasformata nel ridicolo livore del bambino proprietario del pallone che quando perde fa ‘gne gne’ e se ne torna a casa vaffanculato dai compagni. La seconda: in Cambogia Pol Pot si confrontava con media più critici, ma le cronache sono state nell’occasione relativamente oneste. Dando quasi tutto lo spazio alle posizioni Ferrari, però evitando di cadere nel servilismo spinto. Ma vogliamo parlare dell’intervento a Ballarò, con le automobiline sullo sfondo? Un autospottone anche in vista di un futuro impegno politico terzista-casiniano, con ragionamenti del genere ‘signora mia’. La terza: che male c’è nel contenere i costi della Formula Uno? Non dovrebbero così essere stimolate la creatività dei progettisti, sempre al limite dell’interpretazione delle norme, e la sensibilità dei piloti-collaudatori? La quarta: stando ai sondaggi fra l’80 ed il 90% degli italiani (a seconda del sito) è dalla parte di Montezemolo. Si può rispettare il loro parere anche senza senza essere d’accordo: basta non dovergli vendere niente, né dvd né un partito.

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