Eurovision 2021, la vittoria voluta dei Måneskin

Il trionfo nell’Eurovision Song Contest a Rotterdam non era scontato, ma di sicuro era stato preparato nei dettagli. Una soddisfazione per chi ama da sempre questa vituperata (in Italia) ma seguitissima manifestazione...

23 Maggio 2021 di Paolo Morati

Måneskin

I Måneskin hanno trionfato a Rotterdam aggiudicandosi (la terza volta per l’Italia) lo Eurovision Song Contest. Questa la notizia. Non nascondiamo la nostra grande soddisfazione, visto che il concorso europeo lo seguiamo ininterrottamente da una quarantina d’anni e su Indiscreto (il direttore è un grande fan della manifestazione e a questo punto ci candidiamo come presentatori…) ne abbiamo scritto più volte, ancora quando non c’era tutta questa attenzione mediatica. Aggiungiamoci il fatto che alla fine degli anni ‘90, mentre ancora si lavorava in HTML puro, curavamo un sito in inglese dedicato all’ESC, ed ecco che non possiamo che celebrare il momento come anche una ‘nostra’ piccola vittoria.

Tristi autocelebrazioni a parte, di fatto l’affermazione dei Måneskin l’avevamo un po’ chiamata dopo aver constatato come tutto il progetto fosse stato curato nei minimi particolari, con un ottimo studio dell’esibizione a cui i quattro ragazzi si erano adeguati dimostrando già una professionalità degna dei più consumati artisti. Certo c’erano alcune incognite, prima di tutto il fatto che il loro genere avrebbe potuto destabilizzare chi di solito ci sceglie per la nostra melodia. E in effetti guardando ai risultati delle giurie, abbiamo raccolto meno  dagli esperti di ‘amici’ storici come Albania, Malta, Spagna, Portogallo, Grecia… diverso invece il responso del televoto (12 punti da Malta, 10 da Grecia, Spagna e Albania…). Eravamo tuttavia certi di ricevere comunque grande supporto da Nord ed Est Europa, molto sensibile rispetto al genere offerto sul palco dalla band.

Per un attimo, anche seguendo l’andamento delle quote delle agenzie di bookmaker, abbiamo pensato che la Francia potesse batterci soprattutto quando a metà dei voti delle giurie eravamo ancora qualche passo indietro, con le quote che si stavano pericolosamente avvicinando. Poi il recupero chiudendo la prima parte delle votazioni quarti a una distanza ancora recuperabile sia rispetto alla Svizzera (che in realtà era poco da temere al televoto, come del resto Malta) che appunto ai secondi transalpini. I tanti punti assegnati dal pubblico all’altra proposta ‘rock’ in gara (la Finlandia) ci hanno fatto capire come la rimonta dei Måneskin fosse possibile. E così è di fatto stato, vendicando il secondo posto di Mahmood del 2019. Il resto è (e forse sarà) storia, con la promessa (o minaccia) che nei prossimi giorni ne scriveremo ancora.

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