Anni Ottanta

Senza esclusione di colpi, il Van Damme più amato

Stefano Olivari 14/10/2014

article-post

Ogni vandammiano ha il suo Van Damme del cuore, il nostro personale è I nuovi eroi (Universal Soldier, quello con Dolph Lundgren) ma la maggior parte degli intellettuali scomodi che conosciamo mette al primo posto Senza esclusione di colpi (Bloodsport), rivisto di recente su Sky e sempre freschissimo al contrario di molti film d’azione degli anni Ottanta (poi eravamo più giovani e tutto il resto). La trama sarebbe ispirata ad una storia vera, ma di vero pare esserci solo il fatto che il Frank Dux reale l’abbia raccontata e che lui sia un maestro o per lo meno un conoscitore di ninjutsu. Il passato da pilota militare, così come la partecipazione al Kumité e la stessa esistenza del Kumité meglio lasciarli sul vago.

Ma cosa sarebbe il Kumité? In pratica un torneo di full-contact, a eliminazione diretta e incontri che spesso finiscono con il morto, che si svolge a Hong Kong con l’organizzazione delle Triadi locali. Non Giraudo-Moggi-Bettega, anche di sicuro riuscirebbero a farcela anche lì, ma le stesse che in questi giorni stanno dando una mano all’orrenda Cina (poi i nostri spettatori di Fabio Fazio vanno a manifestare soltanto sotto l’ambasciata israeliana, ma questo è un altro discorso) nel reprimere rivolte studentesche in cui non si chiede altro che elezioni davvero libere… Se il Kumité non esiste è comunque verosimile che avvengano combattimenti illegali con scommesse no limits, essendo Hong Kong fra le centrali mondiali del gioco d’azzardo.

Il Frank Dux cinematografico, interpretato dal mitico atleta-attore belga, ha prima l’inevitabile maestro giapponese, il signor Tanaka, il cui figlio Shingo è morto proprio in un Kumité. Decide allora di vendicarlo e parte per Hong Kong nonostante la contrarietà dell’esercito, di cui fa parte. Inseguito da due poliziotti (uno dei due è un giovane Forest Whitaker), Van Damme-Dux riesce lo stesso a iscriversi al Kumité, inizia una storia con una improbabile giornalista e fin da subito si capisce che la sfida finale (la finalissima, direbbero a RaiSport) sarà con Chong Li, il cattivo della situazione, interpretato da un Bolo Yeung visto in diversi film di serie Z, in qualcuno di serie C ma in almeno uno (poi magari ha recitato in un corto a Locarno e ci è sfuggito) di serie A, I tre dell’operazione drago, che anche i non amanti del genere ‘kung fu e dintorni’ conoscono come l’ultimo film di Bruce Lee. Non spoileriamo rivelando il medagliere di questa edizione del Kumité (…), ma invitiamo a seguirne una delle sue mille repliche (o anche solo la finale) visto che la parte di combattimento con Van Damme cieco mette i brividi ancora oggi che sappiamo tutto e che abbiamo visto tutto su internét.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    La nevicata del 1985

    Non c’è più la neve di una volta, niente è più come una volta. Di sicuro non abbiamo più visto a Milano e nel Nord Italia, parlando di pianura, una neve come quella che iniziò a cadere il 13 gennaio del 1985, quarant’anni fa, e che per almeno quattro giorni paralizzò tutto fra auto che […]

  • preview

    La partita di Last Christmas

    I 40 anni di Last Christmas sono stati giustamente celebrati da tutti, non soltanto dai fan degli Wham! o di George Michael ma anche da chi nella storia di questa straordinaria canzone è entrato quasi per caso, come Saas-Fee (all’epoca senza trattino) che fu il teatro del celeberrimo video. Da anni i cultori di Last […]

  • preview

    Doppio misto

    È più forte di noi: ogni volta che sentiamo ‘Doppio misto’ o che lo guardiamo (alle Olimpiadi ne abbiamo seguiti tanti, in particolare Errani-Vavassori contro Andreeva-Medvedev) pensiamo all’omonimo e storico film. Senza ombra di dubbio il peggiore mai girato dalla coppia Gigi-Andrea, nonostante l’epoca meravigliosa (il 1985), il regista (Sergio Martino) ed il cast che […]