Cinema

Carol, in fuga dall’uomo ottuso

Stefano Olivari 27/01/2016

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Chi ha letto Indiscreto nell’ultima settimana può avere avuto l’impressione di trovarsi di fronte ad un sito di finocchi (cit.) e non di maschi Alfa, con il Cayenne parcheggiato in doppia fila pur avendo il garage a tre metri. Così oggi svoltiamo e parliamo di lesbiche, freschi della visione di Carol. Pubblicizzatissimo fin dalla sua presentazione all’ultimo Festival di Cannes ed uscito in Italia tre settimane fa, potrebbe ricevere una bella spinta a fine febbraio dagli Oscar, viste le nomination: in particolare quella per la migliore attrice protagonista (Cate Blanchett) e quella non protagonista (Rooney Mara).

Il film di Todd Haynes, tratto da un romanzo di Patricia Highsmith, è di grande impatto estetico ma nella sostanza è poco più di un melò. È la storia dell’amore fra una donna alto borghese, sposata e con una figlia, la Carol interpretata dalla Blanchett, e una commessa con ambizioni da fotografa, Therese. Sullo sfondo l’America conformista degli anni Cinquanta, ormai un insopportabile (come cultura liberale e libertaria si potrebbe prendere ad esempio l’Italia del 2016, senza per forza andare nello Yemen) luogo comune, più un latente conflitto di classe. Ma di veramente insopportabile c’è la visione del resto del mondo (fuori dalla coppia lesbica), popolato da gente gretta, noiosa, antipatica, ma soprattutto da uomini ottusi (il marito di Carol, il fidanzato di Therese) che non si arrendono neppure davanti all’evidenza.

La violenta misoginia che si nota in molti film omosessuali al maschile qui diventa misandria, che pur in versione soft è fastidiosa e suona quasi come una spiegazione-scusa non richiesta: quindi se gli uomini fossero decenti non ci sarebbero lesbiche? Il viaggio verso Ovest, anche questo come luogo comune non scherza, fra un motel e l’altro sembra più una fuga che vera libertà. Senza sovrastrutture ideologiche il film si lascia comunque guardare, a livello Rai-Mediaset (facciamo Anna Valle nella parte di Carol e Miriam Leone in quello della commessa? Il maschio ottuso può farlo Beppe Fiorello), ma è abbastanza piatto. Sufficiente comunque per generare dibattiti e articoli di costume.

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