Primavera al Vigorelli

19 Marzo 2014 di Daniele D'Aquila

Si riaccende la passione al Velodromo Maspes-Vigorelli, che riapre al pubblico dopo tanti anni, con di nuovo protagonista il ciclismo (anche se non ancora agonistico), e si riaccende grazie al FAI e al Comitato Velodromo Vigorelli che allestiscono una “due giorni” (22 e 23 marzo, dalle 10 alle ore 17) con visite guidate, esposizione di bici storiche e mostre fotografico-documentali.  Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano –  ha scelto infatti il velodromo milanese tra i beni teatro delle proprie Giornate di Primavera (nota iniziativa con cui il FAI da anni apre al pubblico particolari monumenti dell’italico patrimonio solitamente chiusi al grande pubblico) ed ha chiesto al CVV di riempirla di contenuti. Negli ultimi anni il FAI si è segnalato per un deciso cambio di marcia, optando per beni diversi dalle consuete ville e basiliche: solo per limitarci a Milano appaiono nel curriculum il Carcere di San Vittore, la Caserma Santa Barbara di p.le Perrucchetti, fino al grande successo dello smistamento ferroviario di via Rubattino che, con l’arrivo delle vecchie vaporiere d’epoca, ha fatto la gioia di grandi e piccini per un record di presenze.

Stavolta la scelta del FAI è un degno omaggio al velodromo unanimemente riconosciuto come il più importante e famoso al mondo, in linea con l’attualità: è notizia di questi giorni infatti la decisione del Comune di restaurare e ripristinare (oltre al resto dell’impianto, come ad esempio ai sottotribune da destinare ad altre attività sportive – come la boxe – e non) la storica pista per riconsegnarla all’attività ciclistica, in coabitazione con il football americano (che sul campo al centro della pista vi gioca dalla metà degli anni Ottanta) e ad altre discipline possibili al suo interno.

La tribolata storia recente è facilmente riassumibile. Chiusa l’11 settembre 2001 durante l’ultima giornata dei Campionati Italiani Assoluti a seguito dei tragici fatti americani, la pista non è stata mai più rimessa a disposizione dei praticanti per decisione – senza un vero e proprio motivo – del Comune. Nonostante le richieste e le pressioni di amatori, appassionati e praticanti, nulla si è mosso fino al 2012, quando il Comune decise di lanciare un bando di progettazione per la riqualificazione dell’impianto. Ad inizio del 2013 poi la proclamazione del vincitore, un contestatissimo progetto che prevedeva lo smantellamento della pista per far spazio ad un centro commerciale e ad un campo in erba per generici sport di squadra (soprattutto rugby e football americano). Di qui la rivolta dei ciclisti – per nulla rabboniti dalla rassicurazioni del Comune su una discutibile pista smontabile (che però non appare in alcun disegno del progetto e non viene citata nella relazione, dove fra l’altro l’impianto viene più volte definito “ex-velodromo”) – che spinge tutte le realtà ciclistiche interessate ed impegnate da anni (Indiscreto vi fece cenno qui) in un faticoso dialogo col Comune a riunirsi per far fronte comune.

Nasce così il Comitato Velodromo Vigorelli che come primo passo (Indiscreto ne parlò qui)  compie quello di scrivere all’allora Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray chiedendo un decreto di vincolo per motivi storico-relazionali e di interesse culturale che tuteli e protegga la storica pista e non solo la struttura architettonica (già monumento storico per legge, per motivi anagrafici).

Arriva subito la risposta positiva del Ministro , finchè a ottobre del 2013 la Direzione Regionale Lombarda del MIBAC emette il decreto di vincolo . Il Comune di Milano annuncia ricorso finchè, a smuovere la situazione di stallo degli ultimi mesi, all’inizio del 2014 cominciano a giungere voci su un ripensamento del Comune incagliato nei tempi legali del ricorso. Voci che trovano sostegno nelle prove di levigazione della pista (qui e qui) che “qualcuno” scopre avvenire al Vigorelli e che si fanno man mano sempre più consistenti nelle ultime settimane, finchè sui giornali la cosa viene data come notizia certa . A quel punto Radio Popolare invita l’Assessora allo Sport di Milano Chiara Bisconti e il Comitato Velodromo Vigorelli ad un confronto (qui il podcast della trasmissione, dal minuto 11) e per far chiarezza sulla situazione. L’Assessora ammette l’esistenza di un Piano B che receda dal progetto vincitore del bando ed accontenti i ciclisti da cui in cambio si aspetta atteggiamento propositivo ed aiuto concreto ed il Comitato risponde “presente!”.

Niente di meglio per lanciare l’evento del FAI, niente di meglio dell’evento del FAI per certificare l’importanza monumentale del Velodromo milanese. Benchè abbia “soltanto” 79 anni, il Velodromo Vigorelli rappresenta infatti un vero e proprio pezzo di storia della città di Milano. La cosa non è mai stata così lampante come in questi ultimi travagliati anni, quando la “Scala del Ciclismo” è tornata all’onore delle cronache e nel cuore dei cittadini, passando dal rischio di chiusura al riconoscimento del suo valore monumentale, stabilito definitivamente dal Ministero dei Beni Culturali. Sulle vecchie assicelle del Vigorelli d’altronde sta scritta tutta la storia della Milano moderna, e con lei le pagine epiche del Ciclismo, sport popolare per eccellenza. Dagli anni della dittatura fascista (che lo inaugurò) alle bombe della seconda guerra mondiale, che ne segnarono il primo declino. Dalla Milano che reagisce e si entusiasma con il record di Coppi ai decenni del “boom” e della “pista dei record” e delle grandi sfide dinnanzi a spalti gremiti. Dalla modernità che irrompe al suono dei Beatles fino all’oblio e alla famigerata “nevicata dell’ottantacinque” che ne segna la seconda chiusura. E poi ancora gli slanci più recenti, tra i record di Moser e un quartiere che cambia faccia radicalmente, come testimoniano i tentativi di far rinascere e tenere in vita un luogo ricco di amore e di storia; una storia che sembra pronta a scrivere un nuovo capitolo.

A lanciare il weekend vigorelliano, la presentazione in data giovedì 20 marzo (ore 19.30, Upcycle Bike Cafè, via Ampère 59, Milano) da parte del Comitato Velodromo Vigorelli del libro di Manuel Gandin “Le Sei Giorni, tra giri di pista e giri di poker” (ed. NoReply), con presenza dell’autore e protagonisti della storia del ciclismo su pista. Poi il 22 e 23 marzo, all’interno delle “Giornate FAI di Primavera”, le porte del Velodromo Vigorelli torneranno ad aprirsi per tutti coloro che vorranno ammirare dall’interno questa lunga storia. Un appuntamento che raccoglierà gli appassionati del ciclismo epico con le biciclette che qui hanno fatto la storia del ciclismo e i nuovi pedalatori in selle ai moderni “missili” da pista, a partire da quell’enorme numero di ragazzi che negli ultimi anni ha riscoperto il ciclismo su pista declinandolo lungo nuovi orizzonti.

Il tutto attraverso diverse iniziative con cui il Comitato Velodromo Vigorelli (con la collaborazione di Officine Sfera e il contributo del Museo del Ciclismo – Madonna del Ghisallo) arricchirà le visite guidate (entrata libera, ingresso gratuito, nessuna prenotazione).  Inanzitutto un’esposizione di biciclette da pista storiche: bici da pista degli anni d’oro del Vigorelli di collezionisti privati, come la bici con cui Mary Cressari stabilì il record al Vigorelli o quella con cui la Galli vinse un Mondiale o i mitici pursuit con anteriore da 26” scovati e rastrellati dagli adepti dello scatto fisso metropolitano, più alcuni gioielli cortesemente prestati dal Museo del Ghisallo, come la bici delle gare di stayer di Domenico De Lillo o – chicca suprema! – il ritorno al Vigorelli della bici del record dell’ora di Fausto Coppi, e addirittura anche un prototipo unico al mondo.

Ci sarà anche una mostra fotografico-documentale con immagini, documenti, oggetti testimoni della storia del ciclismo svoltasi al Vigorelli. Non solo nostalgia però, perché l’esposizione di bici “farà il punto” sull’evoluzione moderna che hanno avuto i telai da pista e a corredo dell’esposizione visiva ci sarà la mostra “MITOmani” (a cura di Vostok Veloclub) del fotografo Angelo Ferrillo sulla Milano-Torino (originale corsa in linea su strada per bici da pista, di cui Indiscreto parlò qui  in occasione di un curioso episodio ). Milano-Torino che vedrà la partenza dell’edizione 2014 proprio domenica 23 alle ore 8, perché il weekend di omaggio al velodromo non si esaurisce all’interno dell’impianto come dimostra la Pettenella Cup (a cura di 039 Cycling Brotherhood‘s) che andrà in scena alle ore 15 di sabato 22 sul sagrato dell’ingresso principale di via Arona: gara di surplace con poche ma ferree regole (non ci si muove, non si mette il piede a terra, non hai vinto finchè tutti gli altri non saranno stati esclusi) riservata a bici da pista e dedicata (per motivi che è facile intuire sempre sfogliando Indiscreto) ad un uomo rimasto nel cuore degli adepti dello scatto fisso milanese a cui, da ex-campione ed ex-Direttore Tecnico del Vigorelli, insegnò nel suo negozietto alla periferia di Milano i segreti della pista e dello scatto fisso. Due giornate fuori dal comune, due giorni per partire dal passato per costruire il futuro, due giornate ricche di incontri ed emozioni per raccontare una lunga storia che ancora non accetta di finire.

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