Perché la Milano-Sanremo parte da Pavia?

13 Febbraio 2024 di Stefano Olivari

Perché la Milano-Sanremo 2024, il prossimo 16 marzo, partirà da Pavia? È ovviamente una domanda retorica: Pavia ha pagato la RCS Sport, cioè Urbano Cairo, Milano no o comunque avrebbe offerto di meno. Certo sembra assurdo che in una classica monumento la partenza e l’arrivo siano oggetto di discussione: che classica è, allora? Ma non è un inedito e la stessa Milano-Sanremo l’anno scorso partì da Abbiategrasso (e nel 1965 dalla Certosa di Pavia), mentre per fare l’esempio più famoso la Parigi-Roubaix è dal 1977 che parte da Compiègne e prima ancora per una decina di anni era partita da Chantilly, entrambe le località a una sessantina di chilometri da Parigi.

La Roubaix in questo periodo non ha perso prestigio, così come non ne ha perso la Sanremo partendo da Abbiategrasso: chi mai si ricorda della partenza? Certo se in base alle offerte l’arrivo venisse spostato da Roubaix e Sanremo qualche appassionato si arrabbierebbe, ma anche in questo caso siamo sicuri che tutto verrebbe digerito in poco tempo. Da cinque edizioni la Dakar (per noi e per sempre Parigi-Dakar) si svolge interamente in Arabia Saudita e comunque è dal 2007 che il Senegal nemmeno lo sfiora. Nel ciclismo non si potrebbe mai arrivare a questi livelli, per fortuna: non crediamo ad una Sanremo 2050 che finisca a Riad, ma ad esempio a Monte Carlo non sarebbe fantaciclismo.

Ma tornando alla Milano-Sanremo 2024, quanto è costato a Pavia ospitare la partenza? Abbiamo letto sui 100.000 euro: davvero poco, con soldi messi dal Comune e dalla Camera di Commercio locale. Al di là dei primi chilometri, a Casteggio si tornerà sul percorso classico, arrivando quindi ai soliti Passo del Turchino, ai tre Capi, alla Cipressa e al Poggio. Anche qui la tradizione va asteriscata: il mitico Poggio è stato inserito nel 1960, quando la corsa era già un monumento, in funzione anti-velocisti, mentre la Cipressa (nostro pretesto per ricordare lo scatto di Pantani nel 1999, domani saranno vent’anni dalla sua morte) è stata un’invenzione del 1982. Stiamo per tirare fuori una delle nostre frasi fatte preferite: le tradizioni sono state novità, prima di diventare tradizioni. Fra dieci anni, per noi già adesso, per tutti la Coppa Davis di Sinner varrà come quella di Panatta.

stefano@indiscreto.net

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