Musica

Tre canzoni di Fiorella Mannoia

Indiscreto 01/11/2022

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Capace di attraversare più decenni discografici dopo un passato da stunt woman, Fiorella Mannoia è senza dubbio una delle cantanti italiane più amate dalla critica, forte di una presenza scenica importante e di un repertorio scritto dal gotha degli autori nostrani. Voce espressiva e graffiante, soprattutto agli esordi, si è poi trasformata in simbolo dell’interpretazione sul palco giusto. Eccola in votazione anche lei al Festival di Indiscreto con i tre brani più ascoltati su Spotify.

È del 1987 Quello che le donne non dicono, musica di Luigi Schiavone e testo immortale di Enrico Ruggeri, capace di leggere l’universo femminile come pochi. Canzone che all’inizio Ruggeri aveva pensato di modificare per sé stesso, e che poi fra le possibili interpreti ebbe Lena Biolcati (incredibilmente ignorata da Spotify, forse metteremo le sue tre di testa nostra) e Fiordaliso, fu portata a Sanremo e divenne il trampolino di lancio per la ‘nuova’ Mannoia con i primi versi entrati nella storia: “Ci fanno compagnia certe lettere d’amore, parole che restano con noi”.

Nel 1992 esce l’album I treni a vapore, che contiene Il cielo d’Irlanda. La firma è di Massimo Bubola, che costruisce un brano trascinante su strumenti e suoni tipici dell’isola celtica. Non a caso il video che lo accompagna è proprio ambientato lì. “Il cielo d’Irlanda è un enorme cappello di pioggia, il cielo d’Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia” canta la rossa Fiorella all’apice della popolarità. Un successo poi riproposto quasi vent’anni dopo in tandem con Noemi. 

E infine Che sia benedetta, la canzone che segna il ritorno di Fiorella Mannoia a Sanremo nel 2017. Vi arriva da grande favorita, quasi scontata, per ritrovarsi invece sconfitta da Francesco Gabbani che con Occidentali’s Karma sbaraglia tutti. Un brano, quello della Mannoia, che aggiunge poco alla sua discografia, e lontano anni luce dagli esordi all’Ariston con  Caffè nero bollente

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