Tokyo 2020, Pellegrini meno di Phelps

27 Luglio 2021 di Stefano Olivari

Federica Pellegrini come Michael Phelps, ma giusto per le cinque finali consecutive nella stessa specialità, lei 200 stile libero e lui farfalla. Certo chi alle 3.41 non starà guardando in diretta la sua finale (e quasi nessuno dei nostri conoscenti lo farà) non lo capiamo, inconcepibile per noi perdersi un momento simile. Prescindiamo però per un attimo dal passaporto. Vista da uno straniero generico appassionato di sport, la Divina è una grande campionessa che in una lunga carriera ha vinto un solo oro olimpico e che ha primeggiato in una gara sola, anche se è stata grande anche nei 400 ed ha fatto incursioni nella velocità e nel dorso. Poi tutti sappiamo dei 6 Mondiali, dei record e di tutto il resto, ma non si può dire che noi consideriamo Phelps come uno statunitense considera la Pellegrini.

Benedetta Pilato è giovane, fortissima, fino all’altroieri positiva. Ha sbagliato l’approccio ai Giochi ed è uscita per squalifica, ma non solo, nella batteria di una gara, i 100 rana, in cui avrebbe comunque fatto fatica ad andare in finale. Tutto qui, è lo sport: se fosse invece calcio diremmo che sono stati i poteri forti. Ma 16 anni non sono troppo pochi per imparare l’arte del vittimismo, visto che su Instagram ha scritto che alcuni si aspettavano da tanto un suo momento buio. Chi, nell’universo, ha qualcosa contro la Pilato? Se non ti inventi di avere degli hater oggi non sei nessuno.

Da Simone Biles a Naomi Osaka a tanti, per non dire tante, altri: sono i Giochi Olimpici di chi non regge la pressione. Cosa che del resto ha sempre fatto la differenza nello sport, solo che la follia medicalizzante di questi tempi vuole far passare per malattie fattori che hanno sempre deciso vittorie e sconfitte. Perché qualcuna delle tante vittorie di Biles e Osaka sarà arrivata contro avversarie che sono crollate di testa… Faremo allora competizioni senza che i risultati contino, con la stessa ideologia perversa che impedisce di avere risultati e classifiche per i Pulcini, assimilando la sconfitta al fallimento.

A proposito di Biles, i quarti posti che più ci fanno stare male sono quelli della ginnastica, non solo quando toccano alle italiane, perché mettere la propria vita totalmente nelle mani di un giudice è atroce. Ma il quarto posto delle azzurre nella prova a squadre è davvero storico, anche se di ginnastica non sappiamo niente riusciamo ad intuire il sacrificio disumano che va oltre l’allenamento.

Gettiamo la maschera, la pallacanestro ci piace al punto che stiamo seguendo il pur orrido 3×3, con l’avventura delle azzurre di Capobianco finita ai quarti, anzi agli pseudo-quarti (ci sono andate 4 squadre sulle 8 partecipanti totali, con USA e Russia già in semi) di finale contro la Cina, che sembrava la Cina maschile. Italia che in fin dei conti ha battuto solo Romania e di un niente la Mongolia, che non ci immaginiamo piene di tornei tipo Rucker. Ma Petrucci si è detto soddisfatto, quindi nemmeno il 3×3 rischia l’arrivo di Messina. Detto questo, il limite di 12 secondi per tirare, anche se si gioca solo su un lato del campo, fa perdere la testa e trasforma tutto in un brutto videogioco. Bellissimo da giocare, anche se ai nostri tempi il classico era 2 contro 2, lo possono guardare solo i tossici.

Le medaglie italiane di oggi, in sintesi. Argento di Giorgia Bordignon, Fiamme Azzurre, nel sollevamento pesi 64 kg. Bronzo nella spada a squadre per Rossella Fiamingo, Federica Isola, Mara Navarria e Alberta Santuccio. Carabinieri, Aeronautica, Esercito, Fiamme Oro. Bronzo nel judo 63 kg per Maria Centracchio, Fiamme Oro. Siamo un paese comunista dell’Est europeo fra il 1945 e il 1989 e non lo sapevamo, anche se schedature e repressione della libertà di opinione (libertà che vale soltanto se l’opinione è in linea con la nostra) qualche segnale lo stavano già mandando.

Quanti sono gli atleti militari? Ce lo hanno chiesto in tanti. Nessuno lo sa con precisione anche perché le varie armi si strappano i campioni, come se fossero club privati (perché Tamberi è passato dalle Fiamme Gialle alle Fiamme Oro?), e sono avare di cifre nonostante siano aziende pubbliche. Comunque circa 1350, stima per difetto, ai quali vanno aggiunti tecnici e amministrativi. A stare bassi 2500 persone in totale. A Tokyo gli atleti militari sono 250 e dubitiamo che tutti quelli rimasti fuori siano giovani emergenti da aiutare.

Domanda dal fondo del bar: stiamo andando bene o male?

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