Squid Game 2

7 Ottobre 2021 di Stefano Olivari

Quando esce Squid Game 2? Mai nella vita avremmo pensato di guardare con devozione una serie televisiva in coreano, sia pure con i sottotitoli in italiano, eppure per Squid Game è avvenuto. La serie da pochi giorni disponibile su Netflix è già stata recensita da Paolo Morati, abbiamo poco da aggiungere se non che il finale aperto ci sta tutto, visto che le nostre vite fuori dallo Squid Game non sono cambiate e che quindi gli sviluppi sono infiniti al di là della riproposizione di personaggi che sono (o sembrano…) morti.

Sarebbe un delitto spoilerare la trama delle nove irresistibili puntate con protagonisti Seong Gi-hun e altre persone stritolate da debiti, scadenze, fallimenti, delusioni ed in generale da una vita senza senso, quindi non lo faremo: però Squid Game ci ha davvero entusiasmato ed è andata al di là di un meccanismo alla Hunger Games.

Non ci stupisce che abbia generato una vera e propria mania, non soltanto in Corea del Sud visto che è la serie non in lingua inglese con il maggior numero di download nel mondo, ed una profonda identificazione anche altrove: del resto i personaggi sono così tanti che trovare qualcuno che ci parli nel profondo non è difficile.

Squid Game 2, quindi. Tutt’altro che sicura la sua produzione, nonostante il successo incredibile. Hwang Dong-hyuk, regista e creatore della serie, in alcune dichiarazioni a Variety è sembrato abbastanza freddo sull’ipotesi di un seguito. Non che sia difficile creare nuovi personaggi, all’interno dello stesso schema, il problema è che ritiene di avere detto tutto. E cioè che la base del capitalismo e di qualsiasi forma di potere è quella di far interiorizzare agli sfruttati o ai governati la bontà o comunque l’accettabilità di certe logiche.

In Squid Game c’è molta violenza, ma è una violenza accettata anche dalle sue vittime e spesso nei vari episodi si vede la conferma di questa accettazione. Del resto tutte le dittature, hard o soft, hanno avuto piazze inneggianti. Ed il fatto che  oggi siano spesso virtuali non le rende meno violente.

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