Sakota in missione

27 Novembre 2023 di Oscar Eleni

Oscar Eleni fra i soccorritori del capibara gigante appena liberato dai pompieri brasiliani, un simpatico mostro  roditore come i personaggi inventati da Agatha Christie nel 1925, come gli attori che insieme a Lodo Guenzi hanno riportato in scena a Bologna un’opera che fa da sfondo alla domenica balorda del basket, meravigliosa per il tennis e i motori anche se la Ferrari è rimasta dietro alla Mercedes, anche se Pecco Bagnaia è finito nei risvolti dell’impresa andalusa di Sinner e compagnia schiacciante.

Puntare sul rosso come ci ricorda Ruggero Alcanterini affiancando, non soltanto per i capelli ramati, sul muro della gloria di Fair Play Sinner al Toetti velocista  dorato nel periodo 1920-30.  Forse avrebbe dovuto farlo anche il presidente del Coni che, invece, secondo il Binaghi maestro di chiavi del nuovo tennis, si è dimenticato di fare i complimenti a Volandri e ai suoi giovani leoni che hanno ritrovato ambrosia nell’insalatiera più famosa dello sport. Litigano anche quando vincono i capi del nostro sport, nella speranza che il vizio già esteso ad ogni disciplina, non rovini la festa organizzata al Quirinale dove il Presidente della Repubblica riceverà prima di Natale i tennisti vincitori, o almeno quelli che non saranno alle Maldive per un meritato riposo.

La pausa dei guerrieri che spesso finiscono in trappole per topi in tutti gli sport dove i calendari vengono fatti per soddisfare le televisioni che versano abbastanza soldi per fingere di essere dalla parte dello sport e non della loro bottega.  Lo hanno denunciato quelli del calcio, ne sanno qualcosa i pallavolisti, donne e uomini, sfiancati da troppe partite, ma anche il basket spreme abbastanza i suoi giocatori fra NBA e coppe europee, oltre ai campionati. Tutto in vendita, calendari senza momenti di riflessione, sano allenamento, sano riposo, come direbbero quelli del rugby che hanno preparato un Mondiale feroce con partite di preparazione per incassi sontuosi, marce forzate verso la Francia perdendo giocatori per infortunio perché nella palla ovale non esiste l’amichevole. Occhiaie profonde anche per chi fa festa dopo una vittoria mentre chi comanda la baracca cede l’organizzazione dei grandi eventi al miglior offerente, pazienza se fa troppo caldo o troppo freddo, se si gioca in altura o al livello del mare, se si si corre e i salta a 40 gradi o, magari nella bufera.

Deve essere andata così anche nella nona giornata di basket dove le regine, dopo giorni al sole dell’elogio facile, si sono trovate nude nella trappola: la Virtus Segafredo che ha conquistato tutti in questi mesi ha dato la prima vittoria stagionale a Brindisi; l’Armani, appena tornata alla ribalta sul palcoscenico da cui era scivolata, si è mangiata una dote di 14 punti perdendo davanti ai 10 mila del Forum contro la neopromossa Pistoia del Brienza che già aveva castigato Venezia tornata ora al comando in coabitazione con Bologna, Brescia e la grande rivelazione Napoli.

La fatica di dover spiegare queste cadute nelle stesse ore in cui Varese mette sotto processo  i suoi gitani che dopo un faticoso rientro da Tbilisi hanno fatto scena muta a Brescia per la disperazione di chi trasmetteva in diretta televisiva per DMAX dopo non aver avuto risposte dai programmatori che avevano confermato la trasmissione alle 18.15, l’ora in cui andava in campo Sinner. Poi si piange se i dati di ascolto sono troppo bassi. Dovrebbero ragionarci un po’ , facendo i calendari, scegliendo le partite da trasmettere, magari non decidendo un mese prima, magari trascurando sfide di vertice per deprimenti faccia a faccia in coda.

Augurando buona fortuna ai capibara del nostro sport, quelli che aspirano al quarto, quinto mandato, quelli che io sono io e voi me dovete votare, quelli che vorrebbero convincerci che ha un senso guadagnarsi un’ Olimpiade invernale  sapendo come stanno le cose in Italia per bob e slittino, sapendo come le strade promesse sono spesso tombini pericolosi come certe gallerie e certi ponti costruiti risparmiando su troppe cose per cui queste gallerie cedono e i ponti cadono, mentre i lavori promessi vengono rimandati, rivisti, ricusati.

Buttiamoci dal ponte del basket ansioso che a luglio cercherà la qualificazione olimpica e adesso si merita attenzione e magari le pagelle  fra i topi intrappolati in una giornata che doveva farci credere di aver capito tutto per certe squadre e certi allenatori, pur sapendo come sono dispettosi i giocatori che tanto se la cavano sempre come direbbero le loro madri, ma, soprattutto i loro agenti che ti sventolano in faccia le giornate dove il campione ha fatto tutto bene e stracciano le statistiche del o virgola qualcosa.

10 Allo STEFANO RUSCONI visto  con IACOPINI su Boomerball perché le parole che non sentivamo quando era in auge, da noi, nella NBA, ricco abbastanza, le ha tirate fuori adesso, dopo aver visto anche la faccia  triste delle panchine certo meno protette di quelle dei palazzi, il giaciglio della disperazione se butti via tutto. Siamo sorpresi e vorremmo  abbracciarlo, consigliando a Petrucci e al basket che non cerca più talenti, ma li affitta soltanto, agli allenatori  stanno più al computer che in palestra, di ascoltarla questa registrazione per le cose sante che consiglia ai giovani, ai tecnici, ricordandoci anche giganti come fu Riccardo Sales che ai Rusconi insegnava davvero a stare in campo e anche al mondo, almeno fino a quando  questo mondo non lo ha divorato.

9  A Lia Rebecca VALERIO che sul Domenicale campaniano ci racconta bene i joker slavi dello sport che mettono a fuoco le città e le convenzioni oltre alle nostre errate convinzioni.

8  A proposito di scuola slava diciamo che Dragan SAKOTA è l’uomo del giorno perché il saggio di Belgrado, dopo aver accettato una missione che sembra impossibile con Brindisi, ha trovato anche il primo successo in campionato contro la VIRTUS bolognese che faceva meraviglie.

7 Al BRIENZA che a Pistoia ha trovato la capanna giusta per le sue buone idee come allenatore e due re magi come Willis e Moore che hanno lasciato carbone nella mangiatoia  Armani.

6 A NAPOLI come società, come squadra, a Milicic come allenatore, altro slavo, per un primo posto inaspettato anche se la neo promossa Cremona  ha reso difficile la battaglia.

5  A TOTÈ e VISCONTI se non terranno questa media di rendimento almeno fino al giorno in cui Pozzecco dovrà costruire la nuova nazionale. Con Pesaro e Buscaglia stanno facendo bene, ora Pesaro sogna di averli sempre belli carichi.

4 A VITUCCI e TREVISO rimasti ancora senza cena e senza una vittoria in campionato. Le cose vanno malamente e ne siamo tutti amareggiati.

3 A CANTÙ e FORTITUDO Bologna che sono cadute insieme  in A2 proprio nella settimana in cui avevamo scommesso che avrebbero dominato la stagione.

2 Ai giocatori della VIRTUS che nel giorno in cui BELINELLI ha superato la soglia dei 3000 punti segnati si sono dimenticati di accompagnarlo al bar festeggiando una vittoria.

1 Ai giocatori dell’ARMANI che dopo aver riportato al Forum diecimila persone si sono dimenticati di far sapere ai loro tifosi che erano ancora in quarantena, sul campo, si capisce, non certo  al momento di riscuotere compensi.

0 A BANCHI e MESSINA, citati per ordine di classifica, buona la Virtus, modesta l’Armani  con 4 sconfitte già sul groppone, per aver scelto la stessa domenica  e la medesima pastorale spiegando che anche i ricchi piangono.

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