Panico per WhatsApp

Il malfunzionamento odierno di WhatsApp, down da alcune ore, sta gettando nel panico quelle persone che sono dipendenti dal popolare servizio di chat. Cioè la maggioranza di noi, diciamolo senza quell’aria di superiorità di chi scrive sul web. Dipendenti in quanto tramite i messaggi si scambiano sensazioni, esperienze, foto e quant’altro che scatenano adrenalina in un’era in cui non sembra concepibile staccarsi dalla comunicazione.

Era in cui, ad esempio, lettere e cartoline (ma anche email, almeno per i rapporti personali) sono ormai entrate nel dimenticatoio visto che si può restare in un contatto continuo tra parenti, amici ma (purtroppo?) anche semplici conoscenti. Quante cose inutili, e nemmeno divertenti, infliggiamo a persone presenti nella nostra rubrica? O peggio: quante ne subiamo?

L’interruzione del servizio di WhatsApp, che mentre scriviamo queste righe non è ancora stato ripristinato, è un problema anche per chi lo usa per lavorare. Ma chi in queste ore chiede risarcimenti dimentica che attualmente WhatsApp è un servizio gratuito , per cui chi lo usa lo fa a proprio rischio e senza alcun accordo sul livello di servizio. Il tutto in attesa che sia disponibile il preannunciato WhatsApp Premium dedicato agli account Business.

Detto questo, è interessante capire come l’Uomo Indiscreto e i lettori di questo sito ne facciano uso e se effettivamente siano in difficoltà quando non possono usare servizi di messaggistica istantanea come appunto WhatsApp.

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