Nel paese della false premesse

7 Maggio 2007 di Stefano Olivari

Fletcher, O’Shea, Brown, Smith, Carrick Van der Sar umiliano la Roma. Squadra che, a sentire la stampa alla vongole, era nettamente superiore e doveva andare ad Atene. Del confronto fra Ronaldo e Totti lasciamo stare, sarebbe offensivo. Schiaffi infiniti per novanta minuti, sberle che rimarranno per sempre, con buona pace del paese delle premesse. Sì, perché l’Italia é l’unico paese al mondo dove per esprimere un parere devi fare un sacco di premesse. Traduzione, io mi scuso di dover dire qualcosa che vi possa offendere, ma intanto vi lecco un po’ per farvi addolcire la pillola. E vi prego di non prendervela, so come mi devo comportare, ma stavolta la cosa é così grossa da non poter stare proprio zitto. Accade sempre, dalla politica (perché si spera che un giorno si diventi simpatici ad uno potente che ti possa aiutare) al mondo dell’arte e dello spettacolo (dove sono tutti cosi permalosi e presuntuosi da non accettare alcuna critica). Nel calcio le motivazioni sono più semplici: se parli male sono botte. Le minacce assicurate. Non si capisce perché si deve fare del giornalismo solo ed esclusivamente in funzione dagli umori dei vandali. E’ pazzesco andare per il leggero con una squadra che, giocando contro sei giocatori normali e tre fuoriclasse perde 1-7. Se ieri si fosse assistito a Manchester-Bayern 7-1 invece che a Manchester-Roma cosa si sarebbe detto? Tutto il peggio possibile. Se invece di mezzo ci sono le italiane, e ancora di più se c’é una squadra apartenente ad un ambiente simpaticamente considerato caldo, non si può dire quello che si pensa. Mai vista una differenza tale fra due squadre. E badate bene: metà della squadra del Manchester é formata da giocatori medi: Brown, O’Shea, Carrick, Smith, Fletcher. Più Van der Sar. Sei su undici. Abbiamo sentito un sacco di trasmissioni, da ieri sera in poi. Tutti a raccontare le frottole più comiche: la Roma deve essere fiera del cammino fatto, la Roma rimane una grande squadra. La più bella é quella che diceva “per i primi dieci minuti la Roma ha tenuto”. Dieci minuti? Ma vale anche questo, stare sullo 0-0 per i primi dieci minuti? Poi, “Una serata del genere può capitare a tutti”. A tutti chi? Ma quando? Strano, finora nella storia della Champions non era mai capitato, per cui non é vero che può capitare. Abbiamo sperato che il signor Sconcerti dicesse qualcosa sulla sfida Ronaldo-Totti, quella sfida vinta a tavolino dal capitano giallorosso 6-1. Nulla. Quasi con timidezza ha parlato della autorevolezza dei Red Devils. Signor Sconcerti (a proposito di premesse, secondo noi lei rimane il migliore), ma é un invito valido per tutti coloro che esaltano le squadre in funzione dalla città dove vivono, lei può dire quello che meglio crede, quello che considera utile per il suo tornaconto personale o almeno per andare in giro per Roma senza farsi rigare la macchina. Ma fossimo in lei esalteremmo il fuoriclasse del Manchester United e ridimensioneremmo i nostri concittadini. Facendo mille premesse, si intende.

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

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