La verità di Gamba, la verità dello sport

31 Maggio 2017 di Oscar Eleni

Caro direttore, ti scrive il tuo collaboratore Oscar Eleni costretto a mendicare spazi sul Giornale perché il Corrierone ha pubblicato, finalmente, una intervista come piacerebbe a te e a Dominique.

L’autore è Roberto De Ponti, faccia a faccia con Sandro Gamba che sabato compirà 85 anni. Ora penseranno che sia piaggeria nei confronti di un collega che ci salvò dalla crisi della disoccupazione, dopo la chiusura della Voce montanelliana, quando fu l’unico ad offrirci uno spazio per scrivere sulle pagine sportive dell’Indipendente. Anche non condividendo tutto quello che dice il nostro amato Spartacus, uno che non le manda a dire, che non si nasconde, come ha sempre fatto nella sua stupenda avventura nel mondo del basket, ho ritrovato quello che un tempo facevano davvero i giornalisti capaci di non sentirsi a servizio. Gamba dice cose durissime su Repesa, che Depo non sopporta, Gentile, che l’autore inquadra bene, su questo basket inciucchito da falsi profeti, amici anche del vice capo servizio di Dallera, il pessimo stil novo capace di esaltare, urlando, soltanto i privilegi dell’individualismo, dell’atletismo e ha dimenticato la tecnica.

Non è invidia perché De Ponti ha potuto fare una intervista del genere. Soltanto rimpianto. Ci siamo fatti aiutare da Adriano Celentano nella sua indimenticabile Sotto le lenzuola. Anche noi si siamo chiesti perché tante volte abbiamo tradito quello che amiamo di più, facendo tardi la sera per ascoltare il disco del padrone che ispira i pennivendoli del momento, così diversi dai poeti estinti che pensavamo di poter rappresentare.

Grazie al Corriere, a Gamba, abbiamo ritrovato almeno il coraggio di ammettere che quelli capaci di rubare la parola passione, stravolgendola, non sono ancora i veri padroni del sistema di un basket che si gode i suoi 10 milioni di spettatori televisivi, anche se fa giocare di notte, anche se andrà in seconda serata nella festa del 2 giugno, festa della Repubblica, dove una partita di playoff sarebbe stata vista da tanta gente anche in un orario in cui i giornali non sarebbero stati costretti a ribattere per gara cinque fra Milano e Trento.

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