Calcio
La politica di Gargamella
Stefano Olivari 11/05/2011
di Anna Laura
Al di la del “rituale” del taglio dello scudetto dalla maglia, ci sono molti aspetti della nuova o per meglio dire antichissima, piega degli eventi. Il coro a cui ha partecipato Gattuso, che deve essergli costato settimane di allenamento, è solo l’aspetto banale della vicenda. Cambiate personaggio, cambiate maglie e troverete analoghi episodi di ignoranza. Nei fatti e nei commenti sul caso specifico sono interessanti gli aspetti tribali. Questi sì gravi, gravissimi.
Strappare il cuore al nemico. Ci pensate? Berlusconi (la maiuscola è dovuta alla grammatica) e Galliani sembrano evocare il passato come faceva Gargamella, il mago cattivo dei Puffi, scatenando contro l’Inter tutto il mediame che controllano. Nessuno del Milan quindi vestirebbe mai la maglia dell’Inter, da Inzaghi a Seedorf al magazziniere, nessuno. Mai!!! Nello stesso filone rientrano i contratti a vita firmati in bianco, campioni che si autoriducono l’ingaggio (quando vanno al Real Madrid, squadra senza prestigio, invece l’ingaggio aumenta), la grande famiglia che vince sugli individualismi. Rituali da bassa magia. Forse non tutti sanno che in molti codici penali, ancora nel 2011, il reato di stregoneria è punito. Quindi tutto il mediame che circonda il Milan e che il Milan controlla ha paura a tal punto delle vittorie dell’Inter da mettere in atto queste pagliacciate. Ma c’è un problema: tutto quello che si tira addosso agli altri ritorna indietro, specialmente quando si è all’ultimo o penultimo giro. God bless Gargamella.