Calcio

La linea di Agnelli su Dybala

Indiscreto 15/12/2020

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Paulo Dybala è ufficialmente passato da fuoriclasse paragonabile a Messi a giocatore a malapena da primi 20 del mondo. Eppure l’argentino non è un omonimo di quel Dybala che fino a poco fa alcuni media italioti confrontavano punto per punto (sinistro, velocità, personalità, eccetera) alla stella ora calante del Barcellona. La differenza l’hanno fatta e la faranno le recenti parole di Andrea Agnelli e non occorre conoscere la storia del giornalismo sportivo per prevedere che nelle prossime settimane il grande tema sarà ‘Dybala presuntuoso e avido, forse anche ingrato’. Con tanto di punto tecnico, che ci spiegherà come Dybala sia soltanto un Brienza con la fortuna di giocare nella Juventus.

Parole di Agnelli: “A me risulta che Paulo abbia già ricevuto un’offerta di rinnovo che lo pone tra i 20 calciatori più pagati d’Europa. Lui lo sa, stiamo spettando una risposta”. L’offerta non è troppo superiore, anzi, agli attuali 7,5 milioni a stagione che Dybala prende, con scadenza 2022. Ed è chiaro che si sta per entrare in quella zona contrattuale in cui il potere passa nelle mani del calciatore, situazione che dal versante opposto della barricata la Juventus conosce bene, funzionale all’arrivo di buoni giocatori ma più spesso di cessi sopravvalutati. Dybala non capisce perché debba guadagnare poco più della metà di De Ligt, lui che è il volto più riconoscibile della Juventus, molto più collegabile alla Juventus di quanto sia Cristiano Ronaldo.

In altri club un caso simile avrebbe portato a ben altri titoli ed evidenza, ma è inutile ripetere i soliti discorsi: è evidente che si rischia meno a parlare del pugno di Gomez a Gasperini o delle facce di Eriksen. Di sicuro nell’estate di Sarri la Juventus fece l’impossibile per vendere Dybala, e non soltanto lui, ma l’argentino oscurato da CR7 (con buona pace dei titoli tipo Dybaldo, oggetto di più capitoli del nuovo libro sul giornalismo sportivo che Paolo Ziliani ha scritto per Indiscreto, Cristiano Ronaldo nel paese degli Agnelli) disse di no a tutti. Ma aveva senz’altro più mercato di quanto ne avrà a gennaio, con una Juventus finanziariamente alla canna del gas che sarà costretta a monetizzare con lui o con altri.

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