Calcio

La facilità dell’opinionismo

Stefano Olivari 12/01/2010

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di Stefano Olivari
Note a margine del confronto Ferrara-Maifredi a Controcampo, con la solita morale: meglio non far dipendere la propria vita da un pallone…

Il novanta per cento delle persone che frequentiamo o vive di calcio o ce l’ha comunque come primo pensiero quotidiano, però da anni nessuno più ci dice ‘Hai visto ieri sera a Controcampo e alla Domenica Sportiva?’. Per far parlare delle due trasmissioni una volta seguitissime (attualmente quella Rai ha il doppio degli ascolti di quella Mediaset, con numeri assoluti comunque modesti) ci voleva lo scazzo Ferrara-Maifredi, avvenuto nel programma condotto da Alberto Brandi su Retequattro che per l’occasione era emigrato a Torino. Più per la vicenda delle truccatrici esternalizzate dal grigio tagliatore Pier Silvio che per seguire da vicino la partita del giorno. Uno scazzo stravisto su You Tube e che fa riflettere sul ruolo dell’opinionista sportivo, al di là del valore del passato juventino di Maifredi (siamo i soli al mondo a credere che se la partita con la Samp fosse girata in un certo modo, quella Juve 1990-91avrebbe vinto scudetto e magari anche Coppa delle Coppe). Perché il punto è che chi commenta è un giornalista, quindi per definizione uno sfigato che vive le vite degli altri, oppure un ex addetto ai lavori: quindi un disoccupato, un trombato, uno che non ce l’ha fatta o non ha voluto farcela, nella migliore delle ipotesi uno sfortunato. Non è un caso che i più bravi e credibili (Bergomi, Bagni, Marchegiani) siano ‘vergini’ di fallimenti nel dopo-calcio e siano catalogabili fra i ricchi signori che il calcio l’hanno vissuto, ma abbastanza intelligenti da non legare le loro esistenze ad un pallone che finisce sul palo invece che in gol. Tutti gli altri sono personaggi che vogliono rientrare nel giro (alla Maifredi, appunto) o, peggio ancora, reduci da mille esoneri che però la cosca tuttora dominante piazza a fare le seconde voci. Un mercato ai confini dell’indecenza, dove ogni frase (anche la più sgrammaticata) è chirurgica.

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