Kraft Heinz, tre miliardi in meno per Warren Buffett

22 Febbraio 2019 di Indiscreto

La gente continua a comprare le sottilette Kraft e ad usare il ketchup della Heinz, noi facciamo parte di entrambi i popoli, ma la Kraft Heinz, nata quattro anni fa dalla fusione fra le due aziende, va malissimo, al punto di dover effettuare una svalutazione di 15,4 miliardi di dollari dei suoi attivi, che unita a tante altre notizie negative (calo degli utili, riduzione di un terzo dei dividendi, inchieste della SEC per varie pratiche scorrette) ha portato nella sola giornata di giovedì a un calo di oltre il 28% del titolo, che mentre scriviamo queste righe vale 34,62 dollari. Due anni fa ne valeva quasi 97… Chi ha preso la sassata maggiore è stato Warren Buffett, anche se dire ‘Warren Buffett ha perso 3 miliardi’ va bene giusto per un titolo web tale da generare immotivati sorrisi in chi per i propri risparmi si è fidato di Zonin o di papà Boschi. L’oracolo di Omaha ha sempre mantenuto i nervi saldi e soprattutto ha sempre investito dove ha intravisto valore inespresso, più che opportunità di trading, quindi aspetteremmo a dire che è bollito come chi si fa rifilare diamanti dal funzionario disonesto di una banca ancora più disonesta di lui. Certo è che Buffett controlla la Kraft Heinz (la sua Berkshire Hathaway ha il 27%) insieme alla 3G Capital e che ha avallato tutte le ristrutturazioni operate negli ultimi anni: licenziamenti, in italiano. Non è insomma il pensionato che controlla le sue azioni al Televideo, ma parte attiva in quello che finora sembra un disastro.

L’attualità, una volta tanto senza esserne coinvolti dal lato sbagliato della barricata, è per noi sempre un mero pretesto. In questo caso per una minirecensione del libro ‘Il metodo Warren Buffett – I segreti del più grande investitore del mondo‘, in Italia edito da Hoepli, in cui Robert G. Hagstrom spiega le strategie di investimento che gli hanno consentito di ottenere in oltre mezzo secolo di attività un rendimento medio annuo del 15%. Una lettura affascinante e di grande ispirazione non soltanto per i propri investimenti. Fra i vari comandamenti di Buffett (quelli principali sono 12), quello da scolpire nel marmo è senz’altro ‘Non comprare una cosa che non comprendi’. Vale sia nel senso del prodotto, infatti molto raramente Buffett è andato al di là delle azioni ordinarie, sia in quello dell’azienda. Buffett nasce come outsider della finanza, anche se ha studiato e nemmeno poco: i suoi principali maestri sono Benjamin Graham per la parte dell’analisi finanziaria e Philip Fisher per la valutazione dell’azienda in quanto soggetto economico, fuori da logiche borsistiche. Altro mantra di Buffett è quello di fuggire dal mito della diversificazione, cioè di frazionare il proprio portafoglio in tante piccole scommesse, alcune anche in contraddizione fra di loro: ridurre i titoli seguiti aiuta fra l’altro a comprenderli meglio e a sviluppare una sensibilità che anche nell’era del trading algoritmico fa la differenza. Non ci sono insomma grandi segreti, come lui stesso spiega nei leggendari report annuali, ma soltanto studio attento e un’attitudine che non si può insegnare (ed è per questo che lui la insegna senza problemi), che permette di andare in direzione opposta al gregge.

Al di là delle belle parole, i risultati di una vita parlano per Buffett e la lettura dei singoli casi aziendali è sempre interessante. Tornando alla Heinz, bisogna ricordare che Buffett e 3G Capital la acquistarono nel febbraio 2013 per 23 miliardi di dollari, a 72,50 dollari per azione, con un sovrapprezzo del 20% rispetto alla Borsa. Operazione frutto, si spiegò, di valutazioni di lungo periodo e della forza dei marchi. Nel marzo 2015 la fusione con Kraft Foods, a formare un colosso che oltre ai due marchi principali ne ha tanti altri di conosciuti: Nipiol, Plasmon, Hag, Philadelphia, eccetera. Tutto insieme ne fa la quinta multinazionale del food del mondo. E quindi? Nella logica di Buffett sarebbe il momento giusto per comprare, però magari per una volta si è sbagliato.

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