Inter in vendita, anche a Moratti

15 Gennaio 2021 di Stefano Olivari

L’Inter è in vendita. A fine 2020 ci eravamo posti la domanda, sulla base dell’evidente disimpegno degli Zhang, e da qualche giorno è arrivata la risposta: l’Inter è in vendita, ufficialmente per una quota di minoranza ma con il solito asterisco che nessuno al mondo è così cretino da fare il socio di minoranza di una società in perdita (meno 102 milioni all’ultimo giro) e non quotata in Borsa, a meno che non sia in qualche modo legato al socio di maggioranza (è il caso di Lion Rock, per quanto riguarda l’Inter). Comunque imbarazzante un consiglio di amministrazione con Steven Zhang in collegamento traballante dalla Cina, senza spiegare nulla.

Ancora più imbarazzante, al netto del discorso Covid che ha creato problemi di liquidità in mezza Serie A (non si parla di calciomercato, ma proprio di pagare i calciatori e i fattorini), il fatto che non siano stati corrisposti 4 degli ultimi 6 stipendi del 2020: visto che Suning non è un’associazione di barboni ma un gruppo che fattura 200 volte più dell’Inter, il segnale è chiaro. Ovviamente non sappiamo se BC Partners (fonte Sole 24 Ore), Eqt e Arctos Sports (Fonte Financial Times) arriveranno a fare un’offerta concreta agli Zhang, ma certissima è la cifra sotto cui i venditori non possono scendere: 490 milioni di euro, somma di quanto i cinesi dal 2016 hanno speso fra l’acquisto di azioni da Thohir e Moratti, l’aumento di capitale iniziale e poi la conversione di alcuni prestiti in capitale.

Le valutazioni da 650 ed oltre che si leggono un po’ dappertutto sommano, secondo noi impropriamente, anche i prestiti all’Inter non convertiti in capitale (andranno comunque ripagati a Suning) e alcune sponsorizzazioni della casa o di aziende amiche. Certo è che gli Zhang sognano di uscire di scena con una cifra simile, ma la situazione finanziaria del calcio è tale che domani mattina un qualunque ricco signore con 500 milioni di euro pronti-via (nel mondo ce ne sono sempre di più, anche se a noi classe media sembra inconcepibile) potrebbe diventare il principale azionista dell’Inter. Per assurdo, ma nemmeno tanto, potrebbe comprarla anche Moratti.

Poi chi legge Indiscreto dal 2000 sa come la pensiamo: per le proprietà del calcio, che non è uno spettacolo (anzi, come spettacolo è peggio della pallamano, dove almeno si può sempre tifare per gli sfigatissimi portieri) e nemmeno uno sport in senso stretto, ma è basato sulla passione dei tifosi, l’unico modello serio è quello della Bundesliga. Il cui ’50 più 1′ ha diverse eccezioni ma all’interno di un sistema sano, che non ha bisogno di salvatori della patria locali o stranieri, né tantomeno di fondi di investimento.

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